• VI secolo: Probabile esistenza di una chiesa precedente.
  • 723-725 circa: Rinnovamento della basilica da parte del re longobardo Liutprando e traslazione delle reliquie di Sant’Agostino a Pavia. Fondazione di un monastero benedettino adiacente.
  • 744: Istituzione di una scuola di studi superiori nel monastero da parte di Carlo Magno.
  • IX secolo: Sviluppo di un importante scriptorium e scuola nel monastero.
  • 1022: Celebrazione di un concilio presieduto da Papa Benedetto VIII nella basilica.
  • 1090-1130 circa: Ricostruzione della basilica in forme romaniche.
  • 8 maggio 1132: Solenne consacrazione della basilica romanica da parte di Papa Innocenzo II. Traslazione dei resti del re Liutprando.
  • 1169-1180: Traslazione dei resti di re Liutprando e del padre Ansprando nella basilica.
  • 1221: Trasformazione del monastero benedettino in canonica affidata ai Canonici Regolari di Santa Croce di Mortara.
  • 1327: Affiancamento ai canonici regolari dei padri eremitani di Sant’Agostino (agostiniani).
  • 1332: Costruzione del convento degli Agostiniani a sud della basilica.
  • 1362 e anni successivi: Realizzazione dell’Arca marmorea di Sant’Agostino per volere di Galeazzo II Visconti.
  • 1487: Rifacimento della volta della nave centrale.
  • 1509: Unione dei Canonici Regolari all’ordine Lateranense.
  • 1525: Sepoltura di diversi aristocratici caduti nella battaglia di Pavia.
  • 1561: Costruzione della sagrestia in stile manierista.
  • 1635: Convenzione sull’uso della basilica tra Agostiniani e Lateranensi.
  • 1 ottobre 1695: Ritrovamento delle ossa di Sant’Agostino nella cripta.
  • 1781-1785: Soppressione dei conventi dei Canonici Lateranensi e degli Agostiniani. La basilica viene sconsacrata e utilizzata come deposito.
  • 1825: L’ex convento lateranense diviene sede del Seminario diocesano.
  • 1859-1877: Ulteriore degrado e crolli di parti della basilica.
  • 1884: Inizio dei lavori di restauro della basilica, inclusa la ricostruzione della cripta, sotto la direzione dell’architetto Angelo Savoldi.
  • 15 giugno 1896: Riapertura solenne al culto della basilica.
  • Dal 1900: Ritorno dei monaci agostiniani per l’officiatura della basilica.
  • 1913: Costruzione dell’organo a canne Lingiardi.
  • 1978 e 1990: Modifiche e restauro dell’organo.
  • 2018-2019: Scavi archeologici dietro l’abside.
  • 2018: Indagine bioarcheologica e genetica sui resti scheletrici attribuiti a Liutprando

Cosa vedere

Scopri le opere presenti presso Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro (Pavia)

Arca di Sant'Agostino

Arca di Sant'Agostino

L’Arca di S. Agostino, capolavoro dell’arte gotica realizzato dai maestri campionesi, è una complessa scultura databile tra il post 1362 e l’ante 1402. Essa è realizzata in marmo bianco di Carrara e marmo bianco di Candoglia, con notevoli dimensioni di 307 cm di altezza, 168 cm di larghezza e 393 cm di profondità. La sua notevole qualità tecnica e formale si manifesta nella complessa organizzazione su tre registri narrativi, che alternano bassorilievi e sculture a tutto tondo. Basamento: Questo livello presenta una sequenza di Santi e i dodici Apostoli. Ogni Apostolo è raffigurato con un filotterio (una sorta di cartiglio) contenente un versetto del Credo. Questi gruppi di due figure sono intervallati da pilastrini. Su ciascun pilastrino sono addossate le raffigurazioni a tutto tondo delle quattro Virtù Cardinali (Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza) e delle tre Virtù Teologali (Fede, Speranza e Carità), ciascuna riconoscibile attraverso i loro specifici attributi, insieme alla figura della Religione, anch’essa dotata di attributi iconografici. Secondo ordine (Cella): Questo livello è caratterizzato da una cella aperta da otto archi. All’interno della cella si trova la scena centrale che raffigura S. Agostino disteso sul letto di morte, circondato da sei diaconi che sollevano il lenzuolo funebre. Nella volta che sovrasta questa scena, all’interno di una mandorla, è rappresentato il Cristo benedicente nell’atto di accogliere l’anima del Santo, accompagnato da otto Serafini, dalla Madonna, da S. Giovanni Battista e da altri Santi. Agli angoli di questo secondo ordine sono collocate le sculture a tutto tondo dei quattro Santi Coronati seduti (scalpellini cristiani martirizzati nel IV secolo sotto l’impero di Diocleziano) e, inferiormente ad essi, altre figure di Santi a tutto tondo. Terzo ordine: Questo registro presenta 12 statue a tutto tondo raffiguranti religiosi Agostiniani. Queste statue sono disposte ad intervallare nove formelle a bassorilievo che narrano episodi significativi della vita di S. Agostino. La narrazione ha inizio sul lato frontale dell’arca, procedendo da sinistra verso destra. Cimasa: La parte superiore dell’arca è costituita da 10 coronamenti triangolari. All’interno di questi coronamenti sono rappresentati i miracoli attribuiti a Sant’Agostino e la traslazione delle sue spoglie. Tra le cuspidi (elementi architettonici appuntiti) si trovano otto statuine che simboleggiano gli otto cori della gerarchia angelica. Come menzionato nella sezione delle notizie storico-critiche, l’arca fu commissionata dall’ordine degli Eremitani di S. Agostino, che si insediò nella chiesa pavese nel 1327, con l’intento di custodire le reliquie del Santo, considerato il fondatore del loro ordine. L’inizio dei lavori è dibattuto, con alcuni studiosi che accettano la data del 1362 incisa sull’arca, mentre altri propongono il 1350 basandosi su documenti d’archivio. L’arca, originariamente concepita come un cenotafio a causa della perdita della memoria del luogo esatto di sepoltura di Sant’Agostino, venne completata verosimilmente intorno al 1402

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