L’edificio attualmente visibile fu costruito in stile neoclassico fra 1806 e 1820 in sostituzione della vecchia chiesa di fondazione medievale (citata in un documento dell’anno 953, ma probabilmente più antica).
La totale demolizione della vecchia chiesa e la sua sostituzione con una nuova, appositamente progettata, fu causata dalla volontà testamentaria del duca Gian Galeazzo Serbelloni (1744-1802), signore di Gorgonzola. Il Serbelloni vincolò la sua unica erede, Luigia Busca (1772-1849), a destinare una rendita annua di 16mila lire alla costruzione e al mantenimento di ben due edifici da costruirsi ex novo a Gorgonzola: la chiesa e l’ospedale.
La prima pietra fu posta il 1° giugno 1806 con solenne cerimonia e i lavori, tra interruzioni e ritardi, proseguirono anche dopo la morte dell’architetto Cantoni, colpito da malore durante un sopralluogo al cantiere nel 1818 e sepolto nel mausoleo che lui stesso aveva progettato, accanto alla chiesa. Il nuovo tempio fu consacrato il 22 ottobre 1820 dall’arcivescovo di Milano, cardinale Gaisruck, anche se i lavori di completamento e decorazione andarono avanti per buona parte dei decenni successivi: il pronao al centro della facciata fu ultimato solo nel 1881.
L’edificio è affiancato da due corpi simmetrici fra loro, apparentemente gemelli.
A sinistra è il mausoleo Serbelloni, edificato nel 1776 da Simone Cantoni su richiesta del duca Gian Galeazzo Serbelloni per le sepolture dei membri della nobile famiglia. Tale progetto anticipò di alcuni anni i provvedimenti governativi austriaci e poi napoleonici che posero fine (per motivi igienico-sanitari, ideologici e culturali) all’antica usanza di seppellire i defunti all’interno delle chiese.
L’edificio sulla destra, verso il naviglio, è l’oratorio della SS. Trinità, costruito nel 1854-1856 dal milanese Giacomo Moraglia (1791-1860), chiamato alla direzione dei lavori dopo l’improvvisa scomparsa di Cantoni: mentre per il disegno della facciata egli si limitò a replicare il modello fornito dal preesistente mausoleo di Cantoni, l’interno dell’oratorio – destinato sia alle riunioni della confraternita, sia alle lezioni di catechismo – ha le dimensioni di una vera e propria chiesa a navata unica, coperta da volta a botte e con il presbiterio sormontato da una volta emisferica sorretta da quattro colonne libere agli angoli, leggermente discostate dalle pareti.
La facciata della chiesa, che solo nella parte superiore è riconducibile al disegno di Cantoni, presenta un finestrone sormontato da un timpano con calotta emisferica, non dissimile da quello che campeggia sul fronte di Palazzo Serbelloni a Milano, mentre quattro erme reggono il cornicione. Il pronao, invece, è sorretto da colonne e pilastri in granito. Le statue di pietra che decorano la facciata, nelle nicchie, rappresentano i profeti Daniele e Geremia ai lati del mausoleo, i martiri Protaso e Gervaso sopra l’ingresso della chiesa, S. Luigi Gonzaga e S. Carlo Borromeo ai lati dell’oratorio della SS. Trinità.
La chiesa dei Santi Protaso e Gervaso riassume tutta la potente espressività architettonica del suo ideatore. L’edificio è a navata unica a croce latina, con ampio transetto coperto da cupola e abside munita di deambulatorio. Le quarantadue semicolonne sporgenti dalle pareti e le quattro colonne libere che reggono il coro (apparentemente di marmo rosa, in realtà sono trattate a stucco marmorizzato) svolgono la doppia funzione di sostenere la struttura e di scandire ritmicamente lo spazio. Tutti i volumi sono raccordati ed enfatizzati dalla grande cupola, impostata su quattro vele e avvolta, all’esterno, da un tiburio ottagonale.
1806 – L’edificio fu costruito in forme neoclassiche tra il 1806 e il 1820 in sostituzione dell’antica chiesa, di origini medievali e più volte rimaneggiata, che occupava l’area dell’attuale sagrato. La demolizione e l’edificazione del nuovo edificio sacro dipesero dal lascito testamentario del duca Gian Galeazzo Serbelloni (1744-1802), signore di Gorgonzola. Il duca vincolò infatti la sua unica erede, Luigia Busca (1772-1849), affinchè destinasse una rendita annua alla realizzazione e mantenimento della nuova chiesa e dell’ospedale. Nel lascito è citato anche l’architetto scelto dal duca per compiere le sue volontà: il ticinese Simone Cantoni, responsabile anche del progetto del Mausoleo Serbelloni a sinistra della chiesa e dei disegni di alcuni arredi interni quali l’altare maggiore e i confessionali. L’edificio fu consacrato nel 1820 dall’arcivescovo di Milano, cardinale Gaisruck.
1818 – L’edificio fu dotato progressivamente di nuovi arredi e decorazioni tra i quali si ricordano: i due pulpiti in legno di noce in stile Impero (1832), disegnati – assieme ai fregi dorati dell’altare maggiore – da un maestro dell’Accademia di Brera, Domenico Moglia (1782-1867); i dipinti di Filippo Bellati (notizie 1800-1844) raffiguranti i Santi Gervaso e Protaso dietro l’altare, realizzato nel 1820 e il Crocifisso sulla volta della cupola del 1818; i quattordici quadri della Via Crucis donati nel 1920; le quattro vetrate dell’abside, disegnate dal pittore Leonardo Spreafico (1907-1974) e realizzate dalla Vetreria Grassi di Milano nel 1962.
1819 – Tra il 1819 e il 1849 lo scultore Benedetto Cacciatori realizzò per la prepositurale di Gorgonzola, circa trenta opere: le dodici sculture di pietra poste nelle nicchie delle pareti (dottori della Chiesa, evangelisti, profeti), i due angeli in marmo di Carrara dell’altare maggiore, i bassorilievi con gli episodi del Vangelo e altro ancora.
1820 – I lavori di completamento e decorazione dell’edificio proseguirono nei decenni successivi alla consacrazione. La facciata (da ricondurre al progetto di Cantoni solo per la parte superiore), fu portata a compimento solo nel 1881, quando fu costruito il pronao centrale.
1851 – Tra il 1851 e il 1854, fu edificato il campanile, dietro la chiesa, in corrispondenza dell’abside. Il progetto è dell’architetto Giacomo Moraglia, chiamato a dirgere i lavori del complesso dopo la morte di Cantoni (1818).
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