Santuario di San Salvatore e Madonna del Castello (Almenno San Salvatore)

Diocesi di Bergamo - Chiesa sussidiaria - Lombardia

Chiesa Parrocchiale di San Salvatore Nuovo, Via XXV Aprile, Almenno San Salvatore, BG, Italia

035 553205

https://www.fondazionelemine.eu/

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

  • VII-VIII secolo: Presenza di un insediamento romano e di un luogo di culto nell’area dell’attuale chiesa, con la cripta che probabilmente fungeva da cappella gentilizia del palazzo longobardo.
  • VIII secolo: Costruzione della primitiva cappella, con un’aula unica coperta da falde lignee e un presbiterio. La datazione dell’edificio primitivo è dibattuta, con ipotesi che lo collocano nel X secolo.
  • IX secolo: La parte presbiteriale della pieve sarebbe databile a questo secolo ed è una delle ultime testimonianze sul territorio di Bergamo.
  • 892-XI secolo: Riorganizzazione del territorio da parte dei conti di Lecco, che fortificarono il palazzo e interessarono l’edificio di culto.
  • XII secolo: Modifiche alla pieve con l’incorporazione dei vecchi pilastri in altri più massicci, l’ampliamento della navata centrale e la posa dell’ambone in pietra arenaria. Innalzamento della navata centrale, lasciando il presbiterio ad un livello inferiore.
  • XIII secolo: I pilastri della pieve vengono rinforzati e uniti con ampi archi a tutto sesto.
  • XIV-XV secolo: L’antico comprensorio territoriale di Lemine raggiunge una sua identità politica.
  • Fine XIV secolo: La pieve cade in abbandono dopo la distruzione di Almenno Inferiore.
  • 26 aprile 1506: L’affresco della Madonna col Bambino riappare miracolosamente; il contrafforte fu trovato spostato di un metro e mezzo per lasciare intravedere un affresco che era rimasto coperto.
  • XVI secolo: Costruzione del santuario dedicato alla Madonna del Castello, addossato alla vecchia pieve che viene inglobata nel nuovo edificio. La facciata viene modificata con la chiusura delle tre grandi arcate.
  • 1590: Consacrazione del santuario della Madonna del Castello.
  • 1666: L’oratorio della Beata Vergine Maria di Castello risulta compreso nella circoscrizione parrocchiale.
  • 1779: Durante la visita pastorale del vescovo Dolfin, l’oratorio della Beata Vergine Maria del Castello viene dichiarato dipendente dalla parrocchia, con due cappellani.
  • 1924: Modifiche alla mensa dell’altare maggiore.

Cosa vedere

Scopri le opere presenti presso Santuario di San Salvatore e Madonna del Castello (Almenno San Salvatore)

La Cripta

La Cripta

Immaginate di varcare una porta nascosta, accanto all’altare del Santuario e scoprire un mondo segreto sotto la chiesa plebana di San Salvatore. Per raggiungere la cripta, basta percorrere due scalette che si trovano nelle navate laterali e scendere verso il piano della storica cappella palatina. Un viaggio nel tempo che vi porterà indietro al X secolo, quando la corte di Almenno, sotto il dominio dei Conti di Lecco, decise di fortificare la sua area, cingendola di mura robuste. La cappella originaria, collocata ai confini di queste mura, fu trasformata in cripta, con una nuova chiesa che venne costruita sopra di essa, dando vita alla struttura che vediamo oggi. La cripta si distingue per la sua pianta rettangolare e un’atmosfera unica, lontana dalle tipiche strutture longobarde. Al centro, una fila di quattro colonne sorregge una volta a crociera, che incornicia l’ambiente in modo affascinante. Ma ciò che colpisce maggiormente è il recupero di alcuni capitelli romani, ben visibili nei dettagli delle colonne. Un vero e proprio tuffo nella storia, dove l’arte e l’architettura si intrecciano. Originariamente la cripta era illuminata da tre finestrelle strette: una centrale, murata dietro un affresco della Crocifissione e due “oculi” sulla parete est, risalenti al 1702. Il pavimento, risalente ai primi anni del 1600, e la decorazione barocca che abbellisce lo spazio rendono l’atmosfera ancora più suggestiva. La cripta ospita anche un altare con un’opera di Andrea Zambelli, una tela del 1614 che, inizialmente dedicata alla Visitazione, è stata sostituita per far risaltare un affresco risalente al XIV secolo: Cristo Crocifisso tra la Madonna e San Giovanni. Sulle pareti, l’affresco riporta la scritta latina: “Mariae Virginis et Sanctae Crucis Continet …”, un ricordo delle sacre reliquie della Vergine e della Croce che un tempo erano custodite in una colomba metallica proprio in questo luogo. Guardando attentamente sulla parete destra non sfuggiranno altri affreschi del XIV secolo che raccontano la vita di San Bartolomeo, Santo Stefano e l’Annunciazione, portandoci ancora una volta a contatto con la bellezza e la spiritualità di un’epoca lontana.

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