lambita dalla strada provinciale della valle Seriana, il santuario presenta la sua fronte verso sud-ovest, ed è preceduto da un importante porticato. Il lato che accosta la strada è aperto con sei arcate, mentre i due lati presentano due arcate per parte con relativi accessi allo stesso; tutti gli archi sono in muratura a tutto sesto in opera su colonne di pietra di Sarnico in stile toscano, poggianti su muretto continuo con copertina anch’essa in pietra arenaria. Il porticato è coperto da tetto a tre spioventi in legno ed ha pavimentazione in cotto antico. Dal portichetto si accede alla chiesa, ma anziché da un ingresso principale centrale, come di consueto, vi si accede da due porte poste lateralmente ad una grande finestra tripartita. La finestra è contornata in pietra di Sarnico ed è protetta da inferriate seicentesche che permettono di vedere direttamente l’altare stando sotto il portico. Sopra la finestra v’è un affresco raffigurante l’effige della Madonna di Somma Prada. Attraverso le due apertura di porte simili alla finestra centrale ma sormontate da trabeazione, si accede all’interno del santuario, che presenta pianta a croce greca con cupola all’incrocio delle braccia. I due settori laterali del primo tratto della navata, oltre ad essere in comunicazione con la navata centrale, sono collegati con archi a tutto sesto con i bracci della croce greca. Questi due settori servono come da campate laterali, difatti in essi si aprono gli ingressi già descritti. Al termine delle due navate laterali, superati i bracci della croce, vi sono due cappelle laterali divise dalla porzione centrale da setti che delimitano il presbiterio. La cappella a sinistra è dedicata a San Lorenzo completata da altare ed ancona, contenete la tela che raffigura i due Santi, in stucco. La cappella di destra è dedicata ad un Santo sacerdote Martire, Santa Lucia e Sant’Apollonia, anche qui altare e ancona sono in stucco. Il presbiterio, posto centralmente alle due cappelle, è rialzato di quattro gradini in marmo nero di Gazzaniga con alzate in rosso venato di Camerata. L’altare è in marmo nero con intarsi e disegno geometrico realizzato con marmi policromi. L’alzata è in marmo rosa anch’essa intarsiata a motivi di girali e verzure. L’ancona è anch’essa in marmo nero fiancheggiata da due cariatidi d’angelo che reggono il timpano conclusivo ed accoglie dietro vetro l’affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna, San Sebastiano e San Rocco. Ai lati dell’altare vi sono due porte, sprovviste di serramento, mettono nel piccolo coro coperto da volte a botte con abside esagonale. A destra del presbiterio un’apertura di porta con contorno in pietra conduce alla piccola sacrestia. Sotto il presbiterio, accessibile con scaletta molto ripida, si scende nello scurolo ove su di una pietra protetta da vetri, sono visibili due impronte di piedi che la tradizione dice di essere il segno lasciato dalla Vergine durante la sua apparizione.
1544 – il primo edificio venne edificato nel 1544 in seguito ad un fatto miracoloso avvenuto, secondo la tradizione, il 2 luglio 1533. La costruzione voleva essere un omaggio alla Madonna, che protesse dei viandanti dall’attacco di alcuni banditi proiettando una fortissima luce da un’edicola presente sul posto ove poi venne edificato il primo santuario. Nel 1622 una frana distrusse l’edificio.
1932 – ritinteggiatura della chiesa
1953 – lavori di modifica alla copertura, al campanile e alle vetrate della chiesa
1974 – restauro generale dell’edificio e tinteggiatura dello stesso
1988 – rifacimento della pavimentazione interna in cotto della chiesa
1989 – rifacimento della pavimentazione esterna in cotto della chiesa