la chiesa, posta a margine del comune di Sorisole, è preceduta da un sagrato a nord-est pavimentato solo nella fascia centrale e delimitato da paracarri collegati da barre. La facciata è preceduta da un portico con quattro colonne in arenaria e una copertura a tre falde. La facciata presenta inferiormente aperture in contorno di arenaria, una porta a due battenti e due finestre laterali con inferriate, mentre superiormente una finestra semicircolare tripartita con ghiera in laterizi. La copertura è a due falde con struttura in legno e manto in coppi. L’interno è ad unica navata suddivisa in tre campate da due lesene ed archi a tutto sesto. Le prime due campate presentano ai lati due finestre. La seconda campata presenta i due ingressi secondari. A lato di questo ingresso c’è un pulpito con spigoli lavorati ad intaglio a forma di cariatidi d’angelo. La terza campata ha due cappelle minori a pianta semi-esagonale e con altari in muratura: quella di sinistra è dedicata alla Madonna del Santo Rosario e presenta sui lati obliqui quindici tele raffiguranti i misteri; quella di destra è dedicata a S. Carlo e presenta sui lati obliqui quattro tele raffiguranti i Santi Pietro e Giacomo, la Nascita della Vergine e la sua presentazione al tempio. L’arco trionfale divide la navata dal presbiterio e ospita a sinistra e a destra due nicchie nelle quali sono collocate le statue in stucco di S. Pietro e S. Alessandro. Il presbiterio è più stretto della navata, sopraelevato di due gradini, è coperto da volta a botte. Il coro è coperto da catino. Dal presbiterio di accede tramite la porta di sinistra al campanile, torre in pietra squadrata, e tramite la porta di destra alla sagrestia
1536 – alla visita pastorale di mons. Pietro I Lippomani del 24 maggio sono presenti notizie sulla chiesa della Madonna dei Campi: serviva da rifugio ai contadini durante i temporali estivi e il cimitero era tenuto con poca cura
1566 – dalla visita pastorale del card. Federico Cornaro del 21 luglio si evince che il santuario serviva per riporvi il fieno e che il suo cimitero non era cintato e quindi aperto agli animali
XIX – sistemazione della strada che conduce al santuario della Madonna dei campi
1855 – il 30 luglio si sceglie la Madonna dei campi come luogo ove istituire un ospedale per un’eventuale comparsa in paese del colera e vi si allestiscono 8-10 letti, forniti di un po’ di coperte e lenzuoli, e una cucina con i primi attrezzi necessari
1970 – rifacimento della pavimentazione interna
1983 – restauro generale del santuario
1991 – realizzazione di nuova vetrata istoriata, posizionata in facciata