la chiesa, orientata secondo il criterio tradizionale con l’abside ad est,presenta la facciata liscia e coperta da tetto a due falde, con portale in pietra serizzo rosso sagomato, fiancheggiato da due finestre sempre con contorno in serizzo e dotate di inferiate. A completare la dotazione della facciata, una grande finestra rettangolare è posta in alto sopra il portale d’ingresso. Internamente la chiesa si presenta ad una sola navata, suddivisa da lesene, in tre campate. Le lesene hanno capitello in stucco, sopra il quale si imposta la volta a botte che copre la chiesa. Tre finestre per lato sopra il cornicione, complete di strombature di raccordo alla volta danno luce alla chiesa. Nella seconda campata è presente a sinistra la cappella dell’Addolorata con il gruppo della Pietà contenuto in nicchia. Nella terza campata, sempre sulla parete di sinistra, è in opera il pulpito mentre sulla parete di destra oltre all’ingresso secondario sopra vi è la cantoria con l’organo. Il presbiterio sopraelevato di tre gradini, è più stretto rispetto alla navata, ha pianta quadrata coperta da tazza e si completa nell’abside semicircolare con il relativo catino ed è illuminato da quattro piccole finestre. Due porte ai lati del presbiterio immettono rispettivamente nel campanile a sinistra e nella sagrestia a destra
1612 – la chiesa venne edificata nel luogo dove si trovava una fucina per la lavorazione del ferro. orge nei prati della nostra piana e sullo sfondo si stagliano alti e svettanti monti. In quel luogo sorgeva una fucina con quattro magazzini vicini. La fucina era chiamata “fucina da Gromo”. La tradizione orale riferisce che, nella fucina da Gromo, un fanciullo al di sotto dei quattordici anni, vi lavorava come garzone da fabbro e ogni qual volta che si recava nel magazzino a prendere carbone si attardava nella contemplazione di un immagine della Beata Vergine Addolorata dipinta sul muro, Un giorno fra gli altri quella Sacra immagine gli apparve piu’ bella e rischiarata d’insolito splendore
1867 – nel novembre del 1867 si radunarono i dieci capi famiglia di Lenna e decisero, contribuendo a proprie spese, di dotare la chiesa di una nuova pavimentazione. Infatti nella primavera dell’anno successivo la chiesa risultava pavimentata dal maestro Galli di Bergamo
1936 – vengono effettuati lavori di restauro e rifacimento di alcune decorazioni interne
1946 – quando arrivò in parrocchia il nuovo arciprete don Giacomo Carrara, vide che una delle cose necessarie da fare era la sostituzione del pavimento in cotto che risultava tutto sconnesso e consumato
1980 – viene posata una nuova porta d’ingresso con rivestimento in rame
1999 – vengono posate nuove pavimentazioni nel presbiterio e nell’abside
2004 – viene restaurato il castello campanario
2013 – sostituzioni dei canali di gronda e risanamento delle pareti esterne laterali e dell’abside