Orientata con l’abside verso sud-est, la chiesa presenta la sua facciata preceduta da un breve sagrato lambito dalla strada provinciale della Valle Seriana. Il sagrato continua sul fianco di sinistra della chiesa, fondendosi poi con la piazza attigua; sulla destra è limitato da una strada comunale che costeggia tutto il fianco della chiesa. La facciata è costituita da un corpo centrale più alto e di poco più avanzato rispetto ai due corpi minori; è delimitato da due lesene che, complete di base e capitello in stile corinzio composito, servono d’appoggio ad un timpano triangolare che termina la parte alta della facciata. Ai lati di questa parte centrale si trovano due porzioni di facciata leggermente più arretrati e dimezzati in altezza rispetto al precedente, si completano con una copertura a falda di bassa pendenza. I tre volumi dell’avancorpo sono aperti verso il sagrato con tre vani di passaggio di forma rettangolare. Ai lati di questa sorta di pronao si trovano due corpi con aperture di porta in contorno di vivo ben sagomato che mettono a destra nella cappella del miracolo (ex chiesa di Santa Croce) ed a sinistra nella cancelleria. Attraverso l’ingresso principale ricavato sotto il pronao, seguito da una bussola in legno, si perviene all’interno della chiesa che si presenta a croce latina con tre navate. All’incrocio delle braccia, poggianti su quattro colonne cinquecentesche in arenaria con alto basamento, si innalza il tamburo a pianta ottagonale sormontato da una cupola affrescata. I due bracci laterali presentano due cappelle con finestre semicircolari poste sopra gli altari nelle pareti di fondo. Il presbiterio, a pianta rettangolare con volta a botte, si conclude con un’abside più ampia a pianta semicircolare al centro della quale è collocato l’altare maggiore. La volta del presbiterio è decorata con stucchi e fondelli dipinti, mentre il resto della volta presenta una fitta decorazione dipinta fatta ad imitazione degli stucchi del presbiterio. I pilastri che separano le tre navate nella parte iniziale, come le quattro colonne e le lesene ai muri sono complete di capitelli in stucco sopra i quali corre la trabeazione ed un cornicione non praticabile. Nei quattro pennacchi della cupola sono dipinti a fresco i quattro evangelisti; negli otto lati del tamburo della cupola sono raffigurate scene della vita della Madonna e nella cupola l’incoronazione della Madonna in cielo. Le volte strombate delle due cappelle laterali sono dipinte a fresco; il catino absidale è suddiviso a spicchi con fregi dipinti e nei pannelli vi sono Angeli affrescati recanti i simboli della passione.
1463 – Fabbrica dell’ex chiesa di Santa Croce, posta oggi sul fianco destro della chiesa della Beata Vergine del Pianto (un tempo dedicata alla Madonna di Albino), in seguito ad un fatto miracoloso accaduto alle figlie di Cornino da Comenduno.
1575 – Il 25 novembre 1575 durante la visita di San Carlo Borromeo, venne ordinato dallo stesso di demolire una porzione esterna della chiesa di Santa Croce che ospitava un’edicola dedicata alla Madonna di Albino.
1655 – Una targa posta all’interno della chiesa di Santa Croce riporta un evento miracoloso avvenuto il 17 aprile 1655 ad un fanciullo di nome Paolo Di Gherardo Bigoni di Parre muto da anni, al quale ricrebbe la lingua dopo l’amputazione. In seguito all’evento miracoloso i devoti della zona pensarono di tramutare l’edicola in chiesa.
1697 – A cavallo del XVI e XVII secolo il vescovo di Bergamo Luigi Rizzini in visita pastorale ad Albino fa visita alla chiesa di Santa Croce, menzionando nella sua relazione l’esistenza di una cappella della chiesa con l’immagine della Beata Vergine del Pianto.
1738 – L’edicola menzionata da San Carlo Borromeo viene nuovamente citata nella relazione della visita pastorale del vescovo Antonio Redetti nel 1738.
XIX – Verso la metà del XIX secolo, l’eremita Giuseppe Moroni promosse la fabbrica della chiesa della Beata Vergine del Pianto.
1861 – Il 29 settembre 1861 in seguito alla visita pastorale del Vescovo Speranza si legge negli atti: “Questo piccolo oratorio sostituito da pochi anni all’antico tribolino, per ricordare il luogo preciso del miracolo e di cui San Carlo ordinava la chiusura, è di bellissima forma ed ornato di stucchi”.
1898 – Nel 1898 il sacerdote D. Antonio Piccinelli ingrandi la chiesa portandola in avanti verso la strada provinciale. Unitamente ai lavori di ampliamento si decorarono anche i quattro pennacchi della cupola e la volta del coro per mano di Giuseppe Carnelli.
1909 – Nel 1909 venne alzato e terminato dall’ing. Elia Fornoni il campanile
1912 – Nel 1912 Guglielmo Lecchi di Albino decorò la chiesa
1919 – Nel settembre del 1919 la statua della Madonna venne incoronata per voto dei reduci e famiglie dei combattenti
1923 – Negli anni venti del XIX secolo venne ampliato il presbiterio arretrando e ingrandendo l’abside. Nei lavori venne rifatto e ricollocato più arretrato l’altare maggiore secondo disegno dell’ing. Luigi Angelini
1924 – Nel 1924 si intervenne sulla facciata realizzata nel 1898 su disegno dell’arch. Virginio Muzio.
1950 – Nel 1955 lavori di restauro sulla facciata
1978 – Nel 1978 in seguito alle direttive del Concilio Vaticano II si realizzarono lavori di adeguamento al presbiterio.