Immerso nella rigogliosa natura dell’Altopiano del Sole, lungo l’antica via Valeriana che congiunge Gorzone a Borno, si erge maestoso il Convento dell’Annunciata. Questa gemma preziosa del patrimonio architettonico, artistico e spirituale della Valcamonica, situata a circa 700 metri di altitudine, offre ai visitatori un panorama spettacolare che spazia dalla cima del Pizzo Camino fino alle placide acque del lago d’Iseo. La sua posizione privilegiata sul versante montano a destra del fiume Oglio non solo regala una vista incantevole, ma contribuisce anche a creare un ambiente particolarmente favorevole alla crescita di numerose piante autoctone, grazie al clima temperato dalla vicinanza del lago e alla felice esposizione al sole.
Le origini di questo sacro luogo affondano le radici nella seconda metà del XV secolo, quando un frate francescano di nome Beato Amedeo Mendes (o Meneses da Silva) accolse l’invito di due frati francescani terziari che vivevano da eremiti nei pressi della chiesetta dedicata ai santi Cosma e Damiano. Furono questi ultimi ad avviare l’opera di costruzione del convento, ottenendo la necessaria autorizzazione papale e a chiedere al confratello Amedeo di proseguire il loro impegno. La gestione del complesso fu inizialmente affidata ai seguaci di Amedeo, detti Amadeiti, a cui successero poi gli Osservanti e i Riformati. Dopo un periodo di chiusura nella prima metà dell’Ottocento, a causa della legislazione napoleonica, nel 1842 si insediarono i frati Cappuccini, che ne sono tuttora i custodi e che curano l’aspetto religioso del santuario.
Il complesso conventuale, dalla costruzione massiccia e interamente voltata, in alcuni punti con suggestivi archi a sesto acuto, si articola attorno a due ampi chiostri pavimentati all’antica con grandi pietre. Il primo chiostro accoglie i visitatori che entrano dalla porta principale con un elegante colonnato di granito dai capitelli ornati con vari stemmi religiosi. Qui si possono ammirare diverse meridiane, testimoni del rapporto tra tempo e spiritualità, tra cui spicca una meridiana mondiale. Il secondo chiostro, di carattere più rustico ma non meno affascinante, presenta anch’esso pregevoli colonne e ospita una Via Crucis, un tempo affrescata e parzialmente recuperata, una statua di San Francesco e una fontana ottagonale risalente al 1747. Al piano superiore, affacciata sul secondo chiostro e antistante le sale dell’antica biblioteca, si apre una splendida loggia con graziose colonnine e capitelli, da cui si gode una vista impareggiabile che spazia dal lago d’Iseo al maestoso gruppo dell’Adamello, abbracciando un susseguirsi di piani, paesi, torrenti, vallette e boschi, e d’inverno le cime innevate.
Il convento non è solo un luogo di arte e storia, ma anche un attivo centro spirituale. È possibile visitare la cella in cui visse per quindici anni il Beato Innocenzo da Berzo e un piccolo museo a lui dedicato. Inoltre, il complesso ospita un giardino con serra e un belvedere accessibile al pubblico, da cui ammirare l’ampio panorama della valle. Dopo la realizzazione della strada di collegamento con Ossimo Inferiore negli anni Sessanta del Novecento, il convento è diventato una meta molto frequentata non solo dagli abitanti dei paesi vicini, ma anche da turisti e fedeli provenienti da diverse parti d’Italia, attratti dalle Messe, in particolare quelle festive, e dalle celebrazioni in occasione del Perdono d’Assisi (2 agosto) e della ricorrenza del Beato Innocenzo da Berzo (la domenica successiva al 2 agosto).
- Seconda metà del XV secolo: Origine del convento con l’arrivo del Beato Amedeo Mendes.
- 24 Agosto 1465: Papa Paolo II concede il “Breve” per la costruzione di una casa presso una chiesetta esistente dedicata alla Vergine Annunciata.
- 1 Agosto 1469: Papa Paolo II emana la “Bolla di Fondazione” che permette a Fra Pietro da Borno di donare il convento e la chiesa al Beato Amedeo e ai suoi seguaci.
- 1483: Data incisa sui capitelli del chiostro maggiore insieme al nome di Papa Sisto IV che autorizzò la richiesta di dedicazione a S. Maria Annunciata.
- Intorno al 1485: Affreschi di Giovan Pietro da Cemmo nel portichetto.
- Intorno al 1700: I Frati Riformati aggiungono la terza campata alla chiesa e sistemano la strada e il piazzale.
- 1747: Costruzione della fontana ottagonale nel chiostro maggiore.
- Inizio Ottocento: Soppressione e chiusura del convento, messo in vendita.
- 1842: La comunità di Borno acquista il convento e lo affida ai Frati Cappuccini.
- Anni ’60 del XX secolo: Realizzazione della strada di collegamento con Ossimo Inferiore, che incrementa l’afflusso di visitatori.
- 1968: Tino Belotti restaura gli affreschi del Coro e dell’altare del SS. Sacramento e parte della Via Crucis nel secondo chiostro