La chiesa disegnata dal nobile Parrocchetti Alfonso di Milano, si presenta in stile classico, con croce latina a tre navate e ulteriori cappelle laterali.
La navata centrale è distinta da quelle laterali da una serie di doppie colonne in marmo con capitello corinzio, pulvino allungato e arcate a tutto sesto.
Le campate centrali sono coperte da volte a botte unghiate e quelle laterali da volte a vela.
Nel transetto le due cappelle sono dedicate a San Clemente e l’altro all’Addolorata.
La cupola, con alto tamburo, è decorata con rosoni rinascimentali rifiniti in profili d’oro e agli angoli nei pennacchi affreschi con figurazioni bibliche del paradiso terrestre.
La facciata è in mattoni scuri a vista, incompiuta, con ripartizioni verticali in tre parti in corrispondenza delle navate interne e una suddivisione orizzontale con alta fascia centrale.
1884 – L’attuale chiesa di Santo Stefano, realizzata per sopperire alla capienza insufficiente dell’antica chiesa seicentesca ora intitolata a Santa Maria Assunta, è iniziata nel 1884 su disegno del nobile Alfonso Parrocchetti di Milano e grazie all’opera della ditta costruttrice Clapis e Bernasconi. Per esigenze finanziarie i lavori vennero interrotti e ripresi più volte fino alla consacrazione alla fine del 1892. I fratelli Arbizzoni forgiarono i serramenti in ferro mentre la ditta Spada-Perego di Usmate Carnate fornì le porte e i serramenti in legno. La pavimentazione del Sancta Sanctorum in marmette a mosaico fu realizzato dalla ditta Ghilardi di Bergamo e la pavimentazione generale della chiesa dalla ditta Bernasconi di Monza.
1925 – Nel 1925 fu eseguito dai fratelli Barbanti su disegno di Parolini il coro di noce mentre il presbiterio fu scolpito nel 1931. La decorazione del coro, dell’altare maggiore e della cupola venne completata nel 1927 dal professor Albertella.
1927 – Furono dipinte inoltre a fuoco le vetrate della facciata e della cappella di San Clemente e due anni più tardi fu completata anche la cappella della Madonna con le vetrate raffiguranti la Presentazione di Gesù al tempio e la Disputa di Gesù tra i dottori.
1933 – Il progetto iniziale prevedeva un campanile alto 85 metri, che doveva essere alzato nel corso dei lavori a 100 metri come da richiesta del parroco don Mapelli. Il comando della Zona Aerea Territoriale ne intimò un abbassamento per regioni militari a non più di 50 metri, solo l’intervento della famiglia Falck portò il limite di altezza a 70 metri circa. Le 8 campane vennero consacrate dal Cardinale Schuster nel 1937.
1949 – All’inizio della seconda guerra mondiale una falda d’acqua cominciò a rendere instabili le fondamenta della chiesa, e di conseguenza il parroco don Marelli diede inizio ai lavori di restauro e di consolidamento nel 1949.
Don Teresio Ferraroni rimodernò inoltre nel 1956 la pavimentazione dell’altare con marmi pregiati e quelli del coro e della sacrestia con pietra palladiana. Fece inoltre decorare la navata centrale e rivestire di marmo quattro delle colonne. Nello stesso anno, la cappellina in corrispondenza della sacrestia venne rifatta completamente per ampliarla e ospitare così al suo interno 500 posti; in essa attualmente si svolgono le celebrazioni delle messe feriali.
1956 – Nel 1956 fu rinnovato il battistero su disegno dell’architetto don Enrico Villa.
1956 – Il rivestimento della torre campanaria venne rinnovato da don Teresio Ferraroni negli anni Cinquanta e nel 1981 don Olgiati ebbe l’onere di costose riparazioni. Nel 2004 venne autorizzato il consolidamento e parziale rifacimento del rivestimento esterno del campanile.
1998 – Il primo intervento di restauro della chiesa che comprendeva la sacrestia e i depositi è datato 1998.
2008 – In vari lotti sono stati realizzati i restauri della facciata principale e poi di quelle laterali, con ampliamento del sagrato e dell’illuminazione del campanile.