nticipata da un sagrato pavimentato in ciottoli, la facciata è in parte in pietra a vista e in parte intonacata. Al centro è posto l’ingresso rialzato di tre gradini, con contorno in pietra. A fianco dell’ingresso sono poste due finestre rettangolari, anch’esse con contorno in pietra, complete di inferriate. In alto centralmente, è posta una finestra ad arco. Il tetto due spioventi conclude l’edificio. L’interno ha un’unica navata a pianta rettangolare. Sulla parete di sinistra è ricavato l’ ingresso laterale, affiancato da due quadri che rappresentano Giaele che pianta un chiodo nella testa di Sisara e Giuditta che taglia la testa a Oloferne. Nella parete di destra è collocato il primitivo altare maggiore affiancato da quadri che rappresentano Agar e il figlio Ismaele, che si ritirano nel deserto assistiti da un angelo. Un ulteriore ingresso laterale è ricavato nella parete di destra. Il presbiterio è rialzato di un gradino ed è coperto da volta a crociera. Due lunette poste a destra e a sinistra lo illuminano. Un ingresso posto a destra del presbiterio conduce alla sagrestia
1403 – costruzione della chiesa per volontà dei fratelli Alberto e Geraldo Carrara che la dedicarono a S.Antonio da Padova e S.Tomaso D’Aquino
1666 – secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi, entro i confini della parrocchia era presente anche l’oratorio dei Santi Antonio di Padova e San Tommaso d’Aquino nella contrada di Carona
1912 – inaugurazione del nuovo campanile
1995 – la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di restauro