posta lungo la strada e nelle immediate vicinanze della chiesa parrocchiale, presenta una facciata liscia ed intonacata. Centralmente è collocato l’ingresso con contorno in arenaria affiancato da due finestre rettangolari anch’esse con contorno in arenaria e complete di inferriate. In alto e centrale è posta una finestra curva anch’essa completa di inferriata. Il tetto con struttura in legno conclude l’edificio. Internamente presenta un’unica navata a pianta rettangolare suddivisa in due campate da lesene che sorreggono il cornicione su cui si imposta la volta a crociera. Le pareti della navata sono lisce e intonacate con due ingressi nella seconda campata che conducono a sinistra all’esterno della chiesa e destra alla sagrestia. Il presbiterio è inglobato nella seconda campata e presenta pianta rettangolare. Un dipinto posto sulla parete di fondo raffigura la Madonna con S. Antonio e S. Apollonia
1656 – la piccola chiesa di S. Antonio da Padova venne edificata per volontà di Apollonia Salvati Agazzi, il cui stemma in arenaria compare tutt’ora sulla porta d’ingresso
1778 – all’epoca della visita pastorale del vescovo Dolfin, un oratorio intitolato a Sant’Antonio, “eretto dalla signora Salvetti”, sito in località Ramera era censito tra gli oratori sussidiari alla parrocchiale di Ponteranica
1820 – il Maironi da Ponte nel suo dizionario odeporico, ricordava la contrada di Ramera come parte del territorio di Ponteranica e dell’ oratorio sotto l’invocazione di Sant’Antonio
XX – nel corso dell’ultimo secolo la chiesa è stata oggetto diversi interventi di manutenzione