La chiesa sorge al centro della piccola frazione di Cantoni d’Oneta. La sua facciata è preceduta da un porticato largo quanto la stessa, composto da tre archi a tutto sesto in muratura intonacata poggianti su piccolo muretto continuo interrotto solo nell’arco centrale; i pilastri d’imposta degli archi sono decorati con lesene senza capitello e da una cornice dalle linee semplici. Sotto il porticato si trova: a sinistra una parete chiusa, a destra un piccolo arco a tutto sesto aperto nella muratura per consentire il passaggio laterale, e la facciata della chiesa. La facciata è ripartita verticalmente da quattro lesene complete di controlesene in tre settori, di cui il centrale è più largo dei due adiacenti. Centralmente è presente il portale d’ingresso in pietra arenaria dalle linee settecentesche. Sopra il porticato la facciata continua con la stessa ripartizione della parte inferiore. Le lesene si concludono con capitelli che sorreggono la trabeazione sormontata da un timpano triangolare che conclude la facciata. Al centro dell’ordine superiore, in linea con l’ingresso sottostante, si apre una finestra con contorno in muratura decorata con stucchi. Internamente la chiesa si presenta ad unica navata ripartita in tre campate divise da lesene. La prima e la terza di profondità inferiore rispetto alla centrale sono coperte da volta a botte. La campata centrale, più ampia, è coperta da volta a vela ed è leggermente più larga delle altre due. Gli sfondati laterali sono a loro volta ripartiti verticalmente in tre settori di cui il centrale, più ampio, ospita altari minori laterali. Il presbiterio è rialzato di tre gradini ed è composto dal primo tratto a pianta rettangolare proseguendo poi con il coro semicircolare. Il presbiterio è coperto da volta a botte raccordata all’abside con catino absidale. Sopra le lesene corre una trabeazione con cornicione non praticabile che si sviluppa lungo tutto il perimetro interno della chiesa su cui s’imposta la copertura. Nella copertura si aprono diverse finestre, delle quali sono vere solo quelle a sinistra, mentre quelle a destra sono tamponate.
1575 – L’esistenza di un oratorio dedicato a Sant’Antonio sito in contrada “de Cantu”, e dipendente dalla parrocchiale di Oneta, è attestata fin dai tempi della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta nel 1575.
1779 – Nel 1779, il vescovo Dolfin, riconoscendo la grande distanza dell’oratorio sussidiario dalla parrocchiale di Oneta, provvedeva a concedere che in esso si amministrassero i sacramenti e si esercitasse ogni festa la dottrina cristiana (decreto 2 novembre 1779).
1878 – Con decreto in data 16 settembre 1878, il vescovo Pietro Luigi Speranza divise e smembrò dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta in Oneta la vicinia dei Cantoni d’Oneta ed eresse la chiesa di Sant’Antonio abate in parrocchiale (decreto 16 settembre 1878).
1883 – La chiesa fu consacrata con l’antico titolo di Sant’Antonio abate dal vescovo Camillo Guindani il 5 giugno 1883.
1980 – ristrutturazione del presbiterio secondo le direttive del Concilio Vaticano II
1983 – tinteggiatura della facciata principale
1984 – rifacimento dell’impianto elettrico centralizzato