esternamente l’edificio è circondato da un sagrato in parte pavimentato in ciotolato e parte lasciato a prato. Anteriormente la chiesa presenta un portico aperto su due lati con copertura con travi in legno, delimitato sui lati aperti da un muro basso con copertina in pietra. La facciata principale, conclusa a capanna dalle falde del tetto, che proseguono a copertura del portico, presenta un portale d’ingresso in pietra, dalle linee semplici, con ai lati due aperture rettangolari con cornici, anch’esse in pietra, lievemente strombate. Al di sopra del portale un grande affresco con raffigurato il Santo. Internamente la chiesa presenta un’unica navata, a pianta rettangolare, coperta da volta a botte ribassata. Lungo il perimetro interno della navata corre una cornice, sorretta da lesene, sopra la quale si imposta la volta. Tre coppie di lesene, con corpo in marmo, originano da un basamento continuo in pietra, esse dividono la navata in due campate. Sulla volta, in corrispondenza delle lesene, sono presenti degli archi, di cui quello centrale è decorato con stucchi dai motivi floreali. Sulla parete di destra, poste al centro delle specchiature delle campate, due finestre rettangolari danno luce all’interno; mentre sulla parete di sinistra, al centro della specchitura della seconda campata è presente una nicchia, chiusa da una vetrata, con cornice in legno. Oltre l’arco trionfale si trova il presbiterio, a pianta rettangolare, della stessa larghezza della navata, coperto anch’esso da volta a botte, al centro della quale un riquadro con cornici in stucco presenta un ovale decorato con motivi marmorei. L’altare, in marmi policromi, è appoggiato alla parete di fondo del presbiterio, sopra di esso un’ancona con cornice in stucchi dorati terminante con due statue di putto, al centro della quale è un dipinto raffigurante S. Antonino che nella mano destra stringe la palma del martirio.
XII – in alcuni documenti risalenti ai secoli XII e XIII è citata più volte, insieme alle chiese di S. Antonino e S. Giovanni sul monte, una chiesa in Monticelli dedicata a S. Maria della Visitazione
1304 – negli atti del Sinodo diocesano celebrato il 23 aprile 1304 dal vescovo Giovanni da Scanzo si fa menzione di tre chiese tra le quali quella di S. Antonino
1399 – la chiesa di S. Antonino di Monticelli venne unita alla chiesa di S. Giorgio di Costa, con S. Pietro, staccato dalla Pieve di Ghisalba; tutte vennero costituite in un’unica parrocchia
1555 – il vescovo Sorazzo, il 6 maggio 1555, visitò le chiese di S. Giorgio e di S. Antonino di Montasello, per quest’ultima espresse osservazioni sullo stato di conservazione ed uso ed in particolare per questa impose messe domenicali con riti più solenni per l’ultima domenica del mese
1561 – il vescovo Luigi Cornaro visitò le chiese di S. Antonino di Montasello e S. Giovanni
1575 – negli atti della visita di S. Carlo Borromeo si trova per la prima volta accenno alla chiesa di S. Antonino martire come già parrocchiale
1625 – il vescovo Cornaro, visto lo stato piuttosto precario della chiesa di S. Antonino, sposta le celebrazioni nella chiesa di S. Maria della Visitazione
1659 – nelle sue relazioni, redatte in occasione delle visite pastorali, il parroco don Alessandro Vertova, riferendosi alla chiesa di S. Antonino, dichiara che la stessa:” è tutta ruinata et senza paramenti; vi si soleva celebrare il giorno del Santo, ma io ho tralasciato, in riguardo di essere tutta ruinata…”.
1719 – nel 1719 il vescovo Priuli, a seguito delle lamentele dei parrocchiani impose che il rettore di S. Giorgio celebrasse la messa domenicale in S. Antonino. Il parroco don Gerolamo Pecis, nella sua relazione, riferìsce che le funzioni erano tornate a celebrarsi in S. Antonino dopo una ristrutturazione ed un restauro totale
1988 – restauro esterno dei prospetti della chiesa