Questa chiesa presenta la facciata direttamente prospiciente sulla strada principale del paese ed è dotata di un ampio pronao sorretto da quattro coppie di colonne in marmo bianco di Zandobbio complete di base e capitelli, chiuso da una cancellata posta tra colonna e colonna ed apribile in due ante solo al centro. Sopra detto pronao, coperto da volta a botte con lunette, vi è il coro che le suore di clausura Carmelitane occupavano per assistere alle sacre funzioni, illuminato da due finestre verso la strada; la facciata superiore è suddivisa da otto lesene, poste in corrispondenza delle colonne sottostanti, e coronata dalla trabeazione.
Sopra l’ingresso in facciata si trova un orologio.
Nel pronao un’apertura con porta ampia, completa di portale in contorno di vivo di marmo di Zandobbio arricchito da coronamento con scritta “Origo gratiae hominis salutis” su riquadro in pietra nera, forma l’ingresso principale. Due porte laterali seguite da un circoscritto vano d’ingresso con relativa seconda porta, mettono nella chiesa, il cui interno si presenta a croce greca, sormontata all’incrocio da cupola semisferica poggiante su quattro arconi. I due bracci di sinistra e destra sono adibiti a cappelle laterali e quella che costituisce l’ingresso presenta ampia bussola in legno dipinto. Sopra l’ingresso, aperto in tre arcate verso la chiesa vi è il coro. Il presbiterio, in rilievo di due gradini, è a pianta rettangolare coperto da volta a botte con la parete di fondo costituita da due coppie di colonne corinzie abbinate, sulle quali. poggia una trabeazione orizzontale al di sopra della quale si trova un tratto di parete semicircolare decorata da una tela e da dipinto a fresco. Sotto l’architravatura la parete dietro l’altare è completamente vuota e permette di vedere il coro. Una cancellata in ferro con disegni a forma di croce separa il vano della chiesa da quello del coro. Due colonne decorate in stucco, complete di basamento in marmo e capitelli corinzi finemente lavorati, servono d’appoggio alla trabeazione che termina nel cornicione al di sopra del quale si impostano le volte e gli archi. La chiesa é illuminata da quattro finestre nella cupola, due finestre semicircolari sopra i due altari laterali e tre altre per parte a forma rettangolare. La decorazione é quasi nulla nelle tinteggiature. Nei pennacchi della cupola sono dipinte le virtù delle Fede, Speranza e Carità e nella medaglia centrale della cupola l’incontro di Maria SS. e S. Anna in cielo.
1742 – Il 2 giugno 1742 iniziano i lavori di edificazione dell’attuale chiesa per sostituire la vecchia chiesa del monastero.
1742 – Il 6 luglio 1742 padre Pietro Bortolo colloca, secondo il rituale romano, una croce di legno nel luogo dove deve sorgere l’altare maggiore e benedice la prima pietra posta nei pressi del campanile.
1745 – il 24 novembre 1745 a causa dell’importante sforzo economico i lavori furono fermati. I lavori ancora da completare erano l’intonacatura della chiesa e il solaio sopra il coro superiore.
1787 – il 14 agosto 1787 i lavori ripresero e vennero concluse le ultime lavorazioni
1806 – Il 19 febbraio 1806 la Fabbriceria Parrocchiale di Albino assume la proprietà dopo la soppressione dell’ordine monastico a cui apparteneva.
1806 – Il 25 novembre 1806 durante la chiusura per restauro della chiesa parrocchiale, le funzioni vengono celebrate nella chiesa di Sant’Anna
1842 – Il 10 dicembre 1842 su richiesta della popolazione il Regio Delegato Provinciale
del Culto inoltra domanda al Vescovo perché la chiesa di Sant’Anna venga destinata in via definitiva a uso sussidiario della Parrocchia di Albino, e ne riceve l’avvallo con decreto vescovile 10 gennaio 1843. La cessione definitiva della chiesa dal Demanio alla Fabbriceria parrocchiale di Albino avviene il 10 marzo 1848.
1984 – restauro delle edicole poste all’ingresso della chiesa