Chiesa di Sant’Andrea (Premolo)

Diocesi di Bergamo - chiesa parrocchiale - Lombardia

Premolo - via Ranica n. 38 - BG - 24020

035/701034

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

1300 – La prima Chiesa risale probabilmente al 1300 poiché il primo parroco che ci risulta è il presbitero Peterbono di Primollo che compare in un atto giuridico del 17 gennaio del 1314.
1583 – Sino al 27 gennaio del 1583 la parrocchia di Premolo comprendeva anche parte dell’odierna parrocchia di Ponte Nossa. In questa data ci fu il distacco sancito dal Decreto del Vescovo Mons. Gerolamo Regazzoni del 27 gennaio del 1583. Il comune invece si smembrerà nell’anno 1593.
1861 – Dal 1861 al 1890 i premolesi sono tutti impegnati nel rinnovare e ingrandire la parrocchiale. La chiesa era ritenuta troppo angusta per l’intera popolazione. Si cercano soluzioni di ripiego, ma la Curia intervenne perché si provvedesse ad approntare un disegno di totale rifacimento e di adeguata struttura. La Chiesa si presentava coll’altar maggiore rivolto ad est: ad occidente si apriva la porta maggiore. Era costruita con stile ionico misto romano. Lateralmente correvano otto arcate. Le quattro più vicine all’altar maggiore contenevano, incassati, quattro altari: sotto le altre quattro si avevano tre confessionali per le donne ed il battistero. Sopra le arcate ed il presbiterio correva il cornicione. Nove finestre davano luce alla Chiesa. Esternamente aveva la facciata ad oriente, con porticati sull’ingresso principale e su quello destinato agli uomini, ubicato a tramontana. A sud, poco discosto, sorgeva la casa parrocchiale. A tramontana sorgevano il campanile e la sacrestia.
1890 – il 13 settembre 1890 il vescovo di Bergamo Camillo Guindani consacrò la chiesa.
1900 – Nel 1900 il parroco don Giacomo Torri volle una sede adeguata per le confraternite e le associazioni. Sorse pertanto attigua alla parrocchiale una nuova chiesetta dedicata alla Madonna di Lourdes che il pennello dello stesso parroco arricchì con quattro medaglioni ad affresco. Più tardi il Parroco don Giuseppe Pellegrini al posto della Chiesa dedicata alla Madonna di Lourdes fece una sala parrocchiale che oggi è diventata Sala Don Antonio Seghezzi.
1962 – lavori di restauro esterno della chiesa con ritinteggiatura.
1975 – lavori di ristrutturazione del presbiterio in funzione delle direttive conciliari e rimozione di cattedra oratoriale posta tra la terza e la quarta lesena della navata destra.
1985 – restauro e consolidamento del coro della chiesa
1986 – sistemazione generale del sagrato
1994 – realizzazione di nuovo impianto termico della chiesa
1999 – lavori di restauro generale
2006 – Domenica 20 Agosto 2006 il Vescovo Monsignor Roberto Amadei ha inaugurato la Cripta Ipogea dedicata a don Antonio Seghezzi ove, nel centenario della nascita, vennero traslate le spoglie. Il sacerdote, morto a Dachau nel 1945 e del quale è in corso la Causa di Beatificazione, è figura molto nota per il grande sacrificio profuso a favore dei giovani, specialmente dell’Azione Cattolica, in un particolare momento bellico. Impegno di cui lascia traccia in circa seicento lettere, manoscritti e recensioni di numerosi libri. Sacrificio che sosteneva andasse vissuto con cuore allegro e contento, tanto da lasciare scritto: “Tacere di sé è umiltà, tacere degli altri è carità!”.