La chiesa di Sant’Ambrogio si erige nell’attuale comune di Paderno, nella località Cassina Amata un tempo piccolo comune dipendente dalla Pieve di Bollate; è situata lungo la strada provinciale che da Milano conduce a Como, una strada che già nell’antichità attraversava il paese e che venne allargata e sistemata con i decreti di Maria Teresa d’Austria.
All’edificio sacro è anteposta un’area pedonale che funge da sagrato, e crea una piccola piazza di proprietà della parrocchia ma adiacente alla strada statale dei Giovi, una via ad alta percorrenza e ad intenso traffico.
A sud dell’edificio sacro sorgono la casa parrocchiale e gli ambienti parrocchiali dedicati alla pastorale; mentre a est trovano spazio gli ambienti dell’oratorio.
Il sagrato pedonale di forma regolare e lo spazio antistante l’edificio parrocchiale definiscono un’area pedonale in cui è collocato il monumento per “tutti gli operatori di pace per la vita” opera dello scultore Milo Lombardo, realizzato nel 1987 e collocato nell’attuale posizione nel 1997, in occasione dei trecento anni di fondazione e costruzione della chiesa.
La facciata principale alta e monumentale completata nel 1897 dall’Arch. Luigi Riva riprendendo le linee già progettate dal Cagnola, lineare e semplice è tripartita in verticale da paraste, la zona centrale è più ampia e leggermente aggettante rispetto alle due laterali.
E’ suddivisa in due ordini sovrapposti: il dorico nella parte inferiore che si conclude con una importante trabeazione e cornici evidenti, sormontato dall’ordine ionico della parte superiore che termina con il classico timpano con cornice a dentelli, che si estende per la sola parte centrale, al cui vertice è collocata la croce in ferro.
Al centro del timpano è posta una mensola con cherubino e festoni.
Al di sopra della trabeazione di sommità sono alloggiati quattro grandi vasi con fiamma.
La geometria della facciata è messa in evidenza dalla colorazione degli intonaci degli sfondati tinteggiati di colore giallo chiaro e dal tono più carico delle paraste, delle cornici e degli elementi decorativi.
La zoccolatura di facciata, realizzata nel 1987 in granito rosa di Baveno, definisce la geometria della parte bassa dell’edificio e crea un legame materico con le cornici del portone principale e la pavimentazione del sagrato.
Al centro si apre il portone principale in legno decorato con sei formelle bronzee su disegno degli artisti B. Gandola e L. Teruggi che rappresentano moment salienti della vita di Sant’Ambrogio.
Il portone è definito da cornici in granito rosa di Baveno è sormontato da un timpano curvilineo che ne definisce una lunetta ornata da stucchi a racemi e con il simbolo vescovile.
Nella trabeazione del portone trova spazio la scritta dedicatoria “DIVO AMBROSIUM DICATUM”, ed è sorretta da due mensole decorate con teste di putti.
Sempre al centro al di sopra del portone principale si apre un grande finestrone dalle linee baroccheggianti, con timpano a volute e cartiglio in chiave.
Nelle due parti laterali della facciata, trovano collocazione quattro nicchie, due per lato, in cui sono collocate, al primo ordine le statue di Sant’Agnese e San Luigi; al secondo ordine quelle di San Severo e San Faustino, probabili opere di Carlo Farina.
I fianchi della chiesa sono caratterizzati dalla presenza di robusti e alti contrafforti intonacati, mentre nella zona absidale e della sacrestia il paramento murario in laterizio è lasciato a vista.