La chiesa, orientata ad ovest, ha un impianto rettangolare e terminazione poligonale nella zona absidale. Esternamente presenta un gioco d’incastro che alterna, lungo l’asse longitudinale, quattro volumi squadrati a copertura piana con finestroni verticali ad altri quattro con tetti a capanna.
La facciata principale sintetizza con un minimo aggetto tale alternanza di andamento e presenta tre ingressi sopraelevati da una significativa gradinata, ora mascherata da un muretto frontale.
I tre portoni di accesso si trovano arretrati rispetto alla facciata che risulta scavata da tre vani perfettamente squadrati.
Il vano centrale è sovrastato da un lungo lucernario e da una imponente croce metallica.
L’interno, secondo l’andamento dei volumi, si presenta a capannone con spioventi che convergono verso una larga fascia longitudinale; l’aggetto dei volumi a capanna crea quattro cappelle laterali: nella prima cappella a destra è conservato un crocifisso policromo di inizio novecento; nella seconda si conserva la vetrata artistica reffigurante la “Celebrazione di papa Paolo VI con San Giuseppe” di Trento Longaretti del 1968; nella terza la vetrata raffigurante il “Martirio e glorificazione di Santa Maria Goretti” del 1967 opera di P. Tito Amodei con la custodia eucaristica; nella terza di sinistra la vetrata “Entrata di San Carlo a Milano” di Lindo Grassi compiuta nel 1965; nella seconda la vetrata “Maria Madre della Chiesa” in ricordo del Concilio Ecumenico Vaticano II, opera di Trento Longaretti del 1968; nella prima cappella di sinistra è conservato il fonte battesimale opera dell’arch. suor Michelangela Ballan.
La zona presbiteriale è chiusa da una quinta rivestita in marmo. Sul fondo è collocata una vetrata raffigurante l’entrata di San Carlo a Milano, su disegno di Lindo Grassi, Mario Tedeschi ed Enrico Villa; un’altra vetrata con Paolo VI e la Vergine è opera di Trento Longaretti. Nel seminterrato è presente la cappella settimanale.
1962 – Il progetto della chiesa è dell’arch. Mario Tedeschi. La sua costruzione rientra nel progetto delle ventidue chiese celebrative del Concilio Vaticano II.
1964 – La chiesa viene costruita a partire dal 1964 e consacrata tre anni dopo, il 28 settembre. La dedicazione a Santa Maria Goretti è voluta dai Padri Passionisti della Provincia del Nord Italia che ne hanno promosso la causa di canonizzazione e ai quali era affidato il servizio liturgico fino a qualche decennio fa.
1992 – Progetto per le nuove porte in bronzo.
1996 – Porgetto per il rifacimento del fonte battesimale (arch. Gabriela Ballan)
2009 – Installazione impianto fotovoltaico sul tetto della chiesa parrocchiale
2010 – Nel settembre 2010 i Padri Passionisti, dopo circa cinquant’anni di attività liturgica, restituiscono la parrocchia alla Diocesi e nell’ottobre 2011 viene costituita la comunità Pastorale “Giovanni Paolo II”.
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