la chiesa, posta a ridosso del convento delle suore di clausura, presenta una facciata intonacata, con al centro, un portale in pietra completo di fregio e gocciolatoio e rialzato di sei gradini rispetto alla quota del piccolo sagrato in ciottoli antistante. Il portale è sormontato da una finestra curva, affiancata da due finestre rettangolari complete di inferriate, poste poco più in basso. Un tetto co struttura in legno conclude la facciata. La chiesa ha un’unica navata a pianta rettangolare suddivisa in tre campate da lesene che si ergono sino ad incrociare il cornicione su cui si imposta la volta a botte. Nella prima campata a sinistra e a destra sono collocate due edicole ospitanti rispettivamente le statue di S. Antonio e S. Giuseppe. Segue la seconda campata con a sinistra e a destra due altari minori, mentre nella terza ed ultima campata sono presenti a sinistra e a destra due ingressi: il primo conduce al monastero e il secondo funge da ingresso laterale. Il presbiterio è rialzato di tre gradini rispetto alla navata, presenta pianta rettangolare coperta da volta a botte e si conclude in un coro absidato coperto da catino
XIV – la primitiva parrocchiale andò incontro a un lento degrado per le continue inondazioni del fiume Brembo e venne sostituita nella funzione di parrocchiale dalla chiesa dedicata a Santa Maria, sorta probabilmente alla fine del XIV secolo per opera degli Zognesi. Questa chiesa, dedicata l’11 agosto 1472, per la sua vicinanza al paese divenne ben presto il centro della vita della comunità; era retta da un sacerdote eletto direttamente dai capifamiglia di Zogno
1488 – Santa Maria svolse così la funzione di parrocchiale fino al 1488, quando venne ceduta al frati Serviti dalla comunità di Zogno
1495 – il campanile è stato eretto dai Padri Serviti col nuovo convento nel 1495 su autorizzazione del Vescovo Lorenzo Gabrieli, il 25 aprile 1495
1820 – internamente la chiesa venne rimodernata dall’architetto Lucchini Francesco
1977 – l’interno della chiesa è sottoposta ad un generale intervento di restauro
1981 – rifacimento degli intonaci esterni e nuova tinteggiatura
1988 – viene restaurato l’organo Serassi del 1739 dalla ditta Giorgio Mariano Persico