Chiesa di Santa Maria al Paradiso (Milano)

Diocesi di Milano - chiesa parrocchiale - Lombardia

Milano - Corso Di Porta Vigentina 14 - MI - 20100

02/58314028

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

1482 – Nel 1482 i padri serviti osservanti dell’ordine di Sant’Agostino, provenienti da S. Maria dei Servi, innalzarono una chiesa e un monastero fuori porta Romana, vicino al Redefossi, sull’area donata da un privato. Accanto fu trasferita la scuola che il beato Angelo Porro di Guanzate, servita, aveva avviato in Porta Vigentina, sotto l’invocazione della Beata Vergine del Paradiso, per i ragazzi di strada. Poiché la chiesa fu demolita per lasciar posto all’ampliamento della cinta urbana sotto il dominio degli Spagnoli, ai serviti fu concesso, nel 1532, di trasferirsi nell’antica S. Dionigi, all’altro capo della città, presso la porta Orientale. Rimase, nella zona del primitivo stanziamento, un modesto edificio di culto che fu ricostruito e intitolato a S. Maria al Paradiso dopo la scomparsa della chiesa in porta Romana.
1590 – Nel 1545, tuttavia, i serviti ne furono definitivamente espulsi per lasciar porto ai francescani del Terz’Ordine che dal 1590 si cimentarono nell’imponente progetto di ricostruzione integrale del primitivo luogo sacro, senza, tuttavia, mutarne la dedicazione. Il progetto fu affidato a Martino Bassi, conservato in diverse versioni presso la Biblioteca Ambrosiana (Raccolta Ferrari). I lavori furono avviati il 27 giugno 1590, con la cerimonia della posa della prima pietra alla presenza dell’arcivescovo Gaspare Visconti. Attornio al 1600 fu installato il coro nell’abside.
1733 – La grandiosa fabbrica fu completata nei secoli. La terza cappella a destra, dedicata al Crocefisso, fu edificata tra il 1733 e il 1737.
1825 – L’altare maggiore fu innalzato nel 1825 secondo il disegno dell’ingegner Clemente Beneggi e con ingaggio da parte della fabbriceria di S. Calimero, rappresentata da Giuseppe Innocenzo Vittadini. Nel 1799, infatti, l’insediamento monastico fu soppresso: i serviti, che peraltro ne avevano riconquistato il possesso solo nel 1783, furono costretti a riunirsi alla casa madre di S. Maria dei Servi, mentre la chiesa era stata ridotta a sussidiaria di S. Calimero. Nel 1822, l’ingegnere Beneggi aveva ricostruito l’altare maggiore nella parrocchiale di S. Calimero, mentre nel 1841 fu chiamato in S. Maria al Paradiso un’ultima volta per curare l’istallazione dell’orologio sulla torre campanaria (tutta la documentazione in: Archivio Storico comune di Milano, fondo Ornato Fabbriche, cart. 14).
1896 – Nel 1896 (per Ponzoni e Mezzanotte, per altri nel 1897) fu finalmente costruita la facciata, opera dell’architetto Ernesto Pirovano (pure mutuato dal cantiere di S. Calimero, dove era subentrato all’architetto Colla).
1982 – Elevata a sede parrocchiale nel 1962 in unità con S. Calimero, la chiesa di S. Maria al Paradiso fu interessata da interventi di restauro, avviati sporadicamente nel 1970 e poi, nel 1982, meglio orchestrati in una campagna di recupero per affreschi, dipinti, campanile e facciata.