la chiesa posta lungo la strada provinciale, si trova ad una quota più alta rispetto alla stessa. La chiesa presenta un portico aperto ad arco, sormontato da tetto a tre falde poggiante su pilastri in muratura intonacata. La facciata vera e propria ospita centralmente un portale in pietra sormontato da un un affresco raffigurante il miracolo della Madonna della Neve, affiancato da due finestre, una per lato, anch’esse con contorno in pietra. In alto e posta centralmente vi è una finestra. A destra della chiesa è collocato il campanile. La chiesa presenta internamente un’unica navata a pianta rettangolare suddivisa in due campate, da lesene e contro lesene con finitura a finto marmo che reggono un cornicione su cui si imposta la volta a botte. Nella prima campata a sinistra è posto un confessionale e la tela raffigurante la visita di S. Elisabetta; a destra è invece presente l’ingresso che conduce al campanile e la tela raffigurante l’Annunciazione. Segue la seconda campata con a sinistra la tela raffigurante la nascita di Gesù e a destra quella raffigurante la nascita della Vergine. Un arco trionfale suddivide la navata dal presbiterio e ospita a sinistra un pulpito. Il presbiterio è sopraelevato di tre gradini rispetto alla navata, presenta pianta rettangolare coperta da volta a botte e si completa in un coro absidato coperto da catino. Una porta posta a sinistra del presbiterio conduce alla sagrestia
1575 – il 20 ottobre 1575 Don Cesare Porta, prevosto di Varese, inviato in occasione della visita apostolica di S. Carlo Borromeo, descrive la chiesa con un solo altare chiuso da cancello in legno dove qualche volta si celebra la S. Messa
1640 – la chiesa venne sottoposta a diversi interventi di restauro compiuti tra il 1640 ed il 1680
1700 – nella prima metà del XVIII secolo vennero eseguiti interventi di restauro
1780 – in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta il 17 luglio 1780, si annota che entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi diversi oratori tra cui quello della Beata Vergine delle Tre Fontane, governata dai sindaci
1861 – nel 1861, la parrocchia di San Lorenzo martire di Zogno risultava a capo dell’omonima vicaria XXXIV. A quest’epoca la comunità contava 1058 anime, ed era retta da un parroco vicario foraneo, da un coadiutore e da due cappellani. Aveva alle proprie dipendenze, tra le altre, la chiesa della Beata Vergine della Neve
1913 – la chiesa fu sottoposta ad un generale intervento di restauro
1932 – vennero collocate sul campanile delle nuove campane
1953 – sul campanile vennero installate cinque campane in Mi bemolle della fonderia Daciano Colbachini di Padova nel 1953; quelle più antiche vennero requisite durante la grande guerra.
1666 – nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, si legge che erano oltre alla chiesa parrocchiale era presente, tra gli altri, anche l’oratorio di Santa Maria ad Nives nella contrada delle Tre Fontane