orientata secondo le schema tradizionale liturgico, la chiesa è posta a fianco della strada principale di Valzurio. Mediante gradonata in cubetti di porfido si accede al porticato della chiesa, che corre lungo i tre lati, con andamento irregolare, aperto ad archetti in opera su colonne in pietra artificiale, poggianti a loro volta sul parapetto di muratura; il piccolo portico è coperto con soletta piana e tetto ad un solo spiovente con manto di copertura in coppi. La facciata poi continua sotto il portico, delimitata da due lesene appena accennate in muratura e si conclude con una gola sempre in muratura, che accompagna i due spioventi del tetto. Una croce in ferro è in opere sul colmo della facciata. Attraverso il portale d’ingresso in pietra, completo di coronamento sagomato, si accede all’interno della chiesa che si presenta a navata unica, suddivisa da quattro lesene in tre campate. Le lesene in stile corinzio composito reggono la trabeazione che corre lungo il perimetro dell’ aula e il presbiterio. Finestre poste sulle pareti della navata, poste sopra il cornicione con le relative strombature illuminano l’interno della chiesa.
Lateralmente sono presenti quattro cappelle, due per lato. Nella prima cappella che incontriamo a sinistra, è collocata una tela dedicata all’Addolorata mentre a destra, entro nicchia di stucco, la statua della Madonna Immacolata. La seconda cappella posta a sinistra è dedicata alla Madonna del Rosario con altare policromo; la seconda cappella a destra è dedicata ai Morti ed è dotata di altare in legno con ancona in stucco. Sopra le porte che immettono nel campanile e nella sagrestia, entro due nicchie, sono collocate le statue di S. Giuseppe e S. Luigi. L’arco trionfale di poco più stretto della navata immette nel presbiterio, che si presenta sopraelevato di due gradini in marmo e presenta pianta ottagonale, coperto da tazza ed illuminato da due finestre sopra il cornicione. Dietro l’altare maggiore vi è il coro con undici stalli in noce
1511 – viene realizzato l’ingresso laterale, come indica la data scolpita sull’architrave in pietra
1564 – la chiesa di valzurio, già parrocchiale, è dedicata “ad antiquo” a S. Margherita vergine e martire
1575 – in occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 4 ottobre, la parrocchia di Santa Margherita di Valzurio, dipendente dalla pieve di Clusone, risultava vacante di curato perché priva di un reddito stabile: per questo la comunità provvedeva a stipendiare un parroco mercenario. Nella parrocchiale risultava istituita la scuola del Santissimo Sacramento, retta da due sindaci e un canevario di nomina annuale
1637 – viene costruito il campanile in pietra locale come riporta la data scolpita su di una pietra
1666 – nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi, presso la parrocchiale mercenaria sotto l’invocazione di “Santa Margherita vergine e martire” di Valzurio, sita in Val Seriana Superiore e dipendente dalla pieve di Clusone, figurava la sola confraternita del Santissimo Sacramento
1839 – sopra il portale d’ingresso è istallato l’organo fabbricato dalla ditta Parolini da Villa d’ Ogna
1952 – rifacimento dell’affresco della calotta del presbiterio
1961 – il campanile viene sopralzato
1975 – viene eseguito esternamente un intervento di restauro, inoltre viene effettuata una nuova tinteggiatura dei prospetti
1986 – in seguito al decreto del ministro dell’interno che risolveva di conferire la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto alle parrocchie della diocesi di Bergamo, alla parrocchia di Valzurio succedeva per l’intero patrimonio la parrocchia di San Bernardo da Mentone e Margherita vergine e martire, con sede in località Nasolino, che accorpa nella propria denominazione la titolazione della soppressa parrocchiale di Santa Margherita di Valzurio
1990 – viene restaurata la pala dell’altare dei Morti, opera di Bartolomeo Litterini