esternamente la costruzione è circondata da un sagrato, pavimentato in porfido e parte in selciato, limitato da paracarri e pilastrini in marmo di Zandobbio. La facciata è divisa in due ordini sovrapposti da un cornicione. Inferiormente quattro lesene in muratura con basi e capitelli a volute in marmo di Zandobbio, dividono il fronte in tre specchiature e due contrafforti esterni. Nella specchiatura centrale, più ampia, è presente il portale d’ingresso, anch’esso in marmo di Zandobbio, delimitato da due lesene con mensole che reggono un timpano ricurvo sormontato da uno stemma con la scritta: “ECCE TABERNACULUM DEI CUM HOMINIBUS APOC. 21 MDCCXLIII. Al di sopra del cornicione il secondo ordine continua solo con le tre specchiature delimitate dalle quattro lesene in muratura, anch’esse con basi e capitelli a volute in marmo di Zandobbio; mentre i due contrafforti laterali sono terminati da medaglioni sormontati da pigne, il tutto in marmo di Zandobbio. Nella specchiatura centrale è presente un’ampia finestra con cornice in muratura terminante con timpano curvo. Un secondo cornicione in muratura termina il secondo ordine, al di sopra del quale la facciata è terminata da un timpano triangolare delimitato da cornice. Una croce in ferro e due fiaccole in marmo coronano la facciata. Internamente la chiesa si presenta con un’unica navata a pianta rettangolare, suddivisa in quattro campate da lesene con basi in marmo e capitelli in ordine corinzio composito. Sopra questi ultimi un fregio con soprastante cornicione fungono da imposta alla volta a botte a copertura della prima parte della navata; mentre l’ultima campata è coperta da volta a crociera. Nella prima campata a sinistra è la cappella, a pianta ellittica, del Battistero con contorni in marmo di Zandobbio. Al centro della volta ellittica a copertura di questo spazio è un medaglione con affresco raffigurante il Battesimo di Gesù. Il fonte battesimale è in marmo rosso venato coperto da coperchio semisferico scorrevole in rame con sbalzo del Guerinoni. Al di sopra del battistero un matroneo impraticabile con balaustra in stucco ospita la statua di S. Margherita martire. Nella parete di fronte al piano terra un vano chiuso destinato a ripostiglio e sopra un matroneo anch’esso impraticabile che ospita la statua di S. Antonio Abate. Nella seconda campata, più ampia, sono due cappelle. Quella di sinistra dedicata a S. Giuseppe, con altare in marmo ed ancona in stucco con la nicchia del santo, a lato dell’altare è presente una nicchia con la statua dell’Immacolata. La cappella di destra è dedicata al Crocefisso, con altare e ancona in legno. Nella mensa dell’altare è presente il Cristo morto, mentre nell’ancona in nicchia è scolpito un Crocefisso in legno dipinto, con specchiature ed intagli dorati. Ai lati della cappella entro nicchia sono poste le statue di S. Teresa del Bambin Gesù e S. Agnese. La terza campata, delle stesse dimensioni della prima, presenta gli ingressi laterali, di cui quello a sud immette nella ex casa del parroco. Al di sopra degli ingressi sono due matronei. La quarta campata, più ampia, presente due cappelle. A sinistra quella dedicata alla Madonna del Rosario, con altare è in stucco con mensa a sarcofago ed ancona con colonne corinzie sormontate da timpano; ai lati le statue dei santi Domenico e Caterina. Nella nicchia dell’ancona si trova la statua della Madonna vestita e tutt’intorno, entro cornici di stucco i quindici misteri. Nella nicchia di destra, addossato alla parete, si trova l’altare di S. Luigi, in stucco con mensa a mo’ di sarcofago con vano per reliquie e ancona con statua del santo in nicchia. Ai lati dell’ancona si trovano le statue di S. Rocco e altro santo. Dietro l’arco trionfale il presbiterio, rialzato di tre gradini e leggermente ristretto rispetto alla navata, presenta pianta rettangolare ed è coperto da volta a croce. A seguire l’abside semicircolare coperto da catino a spicchi
1304 – negli atti del sinodo celebrato dal vescovo Giovanni da Scanzo nel 1304 è menzionata un’antica chiesa dedicata a S. Margherita in località Brusaporto
1729 – la chiesa attuale venne edificata nel 1729
1743 – in quell’anno la chiesa venne benedetta dal vescovo Antonio Redetti. La data è incisa sul portale in marmo di Zandobbio
XIX – nel corso del XIX secolo venne restaurata con gusto neoclassico
1871 – l’organo venne realizzato dalla ditta Giacomo Locatelli nel 1871
1888 – dopo il restauro la chiesa venne consacrata dal vescovo Gaetano Camillo Guindani il 1 novembre del 1888 confermandole il titolo di S. Margherita vergine e martire
1935 – nel 1935, con l’assistenza dell’ing. Galizzi, viene tentata la realizzazione della decorazione interna
1949 – il concerto di cinque campane in “re b.” realizzato dalla ditta Daciano Colbachini di Padova, in sostituzione di quelle del 1845 della ditta Pruneri di Grosio requisite nel 1943, venne consacrato dal vescovo Adriano Bernareggi il 22 ottobre 1949
1964 – l’esterno della chiesa viene restaurato dall’impresa Lussana, coadiuvata per le tinte da Mario Rossi; mentre i fratelli Taragni curano la decorazione dell’interno, avvalendosi dell’opera di Girolamo Poloni per la realizzazione degli stucchi, del pittore Luigi Arzuffi per l’affresco raffigurante il Battesimo di Gesù e di Claudio Nani per il cartone della vetrata istoriata. Dei marmi si occupò l’impresa Carlo Comana
2011 – risanamento conservativo delle coperture della chiesa
1984 – restauro conservativo della facciata e revisione generale dei tetti