L’edificio, situato a pochi passi dalla chiesa parrocchiale, apparteneva all’antico monastero delle monache Agostiniane. Esternamente presenta una facciata molto semplice in pietra a vista, al centro della quale si trova il portale d’ingresso in pietra, rialzato di quattro gradini rispetto alla quota stradale e sormontato da uno sfondato ad arco. Internamente la chiesa presenta un’unica navata a pianta rettangolare, con copertura a falde in legno a due spioventi. Il presbiterio, anch’esso a pianta rettangolare, è coperto da volta a crociera, a sinistra un ingresso posto conduce ad un piccolo ripostiglio.
Le pareti interne sono intonacate e decorate da affreschi quattro e cinquecenteschi:
sopra l’arco del presbiterio è rappresentata la Crocifissione, ubicata tra la Deposizione dalla croce e le Mistiche nozze di S. Caterina. Sulla parete destra si trova un ciclo rappresentante il racconto della vita di S. Caterina d’Alessandria in sei scene e le immagini mutili di S. Monica e S. Nicola; in alto sono presenti affreschi sovrapposti di S. Francesco d’Assisi. Fatta eccezione per gli affreschi rappresentanti S. Francesco, tutti gli altri risalgono ai primi tempi del convento e, pur essendo coevi, non sono del medesimo autore.
1512 – in questi anni tre giovani del paese decisero di rinunciare ai loro beni per dedicarsi ad una vita di preghiera e di penitenza; a loro si unirono altre giovani. La pestilenza provocò la morte di una delle tre giovani, ma diede una spinta verso la nascita del convento di S. Caterina. Il padre di una delle ragazze donò l’edificio per la vita in comune: qui nel 1515 venne ricavata anche una chiesina
1555 – l’edificio venne definitivamente abbandonato, la vita del convento fu piuttosto turbolenta e durò poco più di quarant’anni
1617 – venne aggiunto il piccolo presbiterio, quando la chiesa divenne sede della Confraternita dei Disciplini
2009 – la chiesa venne sottoposta ad un importante restauro conservativo che rimise in luce l’originale struttura e il prezioso ciclo di affreschi