La posizione, particolare, in cui sorge la chiesa di S. Brigida, appena fuori dal nucleo abitato di Narro, ha favorito l’ipotesi di una origine paramilitare. Esternamente si caratterizza per il porticato involtato su due fornici sostenuti da una colonna di granito e ornati da modanature in cotto che congiunge la chiesa al campanile, originariamente separato. Dal portico si accede alla navata per mezzo di un portale litico, ai lati sono due finestrelle e superiormente è dipinto il cartiglio con la dedicazione. La navata si articola in due campate scandite da lesena, sul pronunciato doppio cornicione si imposta la volta a botte con quattro unghie a cui corrispondono finestre solo nel lato destro, replicate in quello sinistro a trompe l’oeil. Sulla controfacciata è appeso lo stendardo dell’Incoronazione della Madonna con il Bambino, entrando sulla destra è appesa un’acquasantiera a conchiglia in marmo nero. Nella prima campata è addossato alla parete sinistra un confessionale in legno. Nella seconda campata vi sono due statue moderne: S. Giuseppe con il Bambino e la Madonna di Lourdes. L’arco trionfale, da cui pende il Crocifisso in legno policromo, è decorato da teste di angeli. Il presbiterio, più ricco, è illuminato da una grande finestra modanata verso valle che fronteggia una finta apertura identica. La copertura è a cupola dipinta con un giglio e una colomba raggiata. I pennacchi di raccordo con la pianta quadrangolare riportano invocazioni e simboli mariani. La semplice ancona marmorea incornicia la pala d’altare, una tela dipinta ad olio con l’Immacolata Concezione tra i Ss. Brigida e Giacomo Maggiore. La parete intorno all’ancona è dipinta con un campo di gigli bianchi su cui domina l’Agnus Dei della visione apocalittica. Dietro questo muro è la sacrestia.
XIII sec. – La chiesa ha origini antiche essendo citata nel “Liber notitiae Sanctorum Mediolani”.
1584 – L’edificio subì interventi di restauro.
1722 – Nel 1722 la chiesa fu interessata da importanti interventi: fu in larga parte riedificata e successivamente riconsacrata.
1809 – In seguito ai danni riportati dalla chiesa per le nevicate del 1805, l’edificio fu ricostruito nel 1809 su progetto del perito Giacomo Rossini e nuovamente benedetta nel 1810.
1884 – L’ultimo intervento sull’architettura della chiesa fu compiuto nel 1884 con la realizzazione dell’atrio porticato che congiunse la chiesa al campanile.
1936 – Le decorazioni interne furono realizzate nel 1936 da Francesco Adamoli.
1959 – Le attuali tre campane furono fuse dalla ditta Ottolina e consacrate dal card. Giovanni Battista Montini il 26 luglio 1959.