posta lungo la strada per Selvino, presenta una semplice facciata intonacata e un portico che corre lungo il lato sinistro.
L’ingresso principale, semplice e contornato di pietra, si apre verso un piccolo sagrato.
Sopra l’ingresso principale vi è una finestra; vicino ad essa è visibile una pietra con incisa una data di difficile lettura, forse 21 settembre 1485.
La parete sinistra, intonacata e riparata dal portico, è decorata da alcuni affreschi databili alla fine del XV-inizio XVI secolo. Sono riconoscibili i SS. Sebastiano, Pietro e Rocco, una Madonna col Bambino e alcuni frammenti ormai illeggibili.
La chiesa ha una sola navata suddivisa in tre campate da due archi a sesto acuto e da un arco a tutto sesto che immette nel presbiterio ed ospita a destra la statua della Madonna.
Sulle pareti della prima campata sono dipinte ad affresco diverse Madonna col Bambino, Madonna del latte e santi. A destra è visibile una Madonna col Bambino in trono, opera che ricorda affreschi presenti in S. Maria in Borgo; riconoscibili alcuni santi: Pietro e Lucia con ricche vesti. Sulla sinistra Madonna in trono tra due santi, Giovanni Battista, un vescovo, Bernardino e devoto. Nella seconda campata a sinistra sopra la porta d’ingresso laterale, vi sono frammenti di affreschi raffiguranti una Madonna e alcuni Santi, tutti databili al XV secolo; uno porta l’iscrizione 1462. Sulla parete di destra si trovano l’ingresso al campanile e una piccola cantoria con organo.
La terza campata è occupata, sul lato sinistro, da una grande tela in cornice di legno con dipinta l’Assunzione di autore ignoto del XVII secolo di ambito bergamasco. La parete destra è quasi interamente occupata dall’altare un tempo dedicato a S. Rocco, in legno dipinto con paliotto decorato con fiori e frutti, del XVII secolo.
Sopra troviamo un’ancona con statue di legno del XVI secolo: S. Antonio abate, Rocco e S. Vito al centro. Il presbiterio ha pianta quadrata ed è sopraelevato rispetto alla navata, da due gradini.
Si conclude inoltre in un coro absidato, frutto dei lavori attuati nel 1804.
L’orientamento era in origine diverso e l’altare era posto dove troviamo oggi, il portale d’ingresso; sulla parete, in alto, sono ancora leggibili alcuni frammenti di un affresco con Annunciazione. In seguito, forse nel settecento, l’altare fu addossato alla parete, ora non più esistente perché si apre il presbiterio.
1461 – le difficoltà causate dalla lontananza dalla parrocchia di S. Martino, in particolare durante i mesi invernali, si pensa che siano state le ragioni per la costruzione di una chiesa a S. Vito. Non si conosce una data certa di fondazione ma un lascito testamentario di Tonolo Brunelli, del 1461, nomina la chiesa come appena costruita.
1575 – la prima descrizione della chiesa è rintracciabile nella visita pastorale del 1575 di S. Carlo Borromeo
XVII – alcuni interventi di notevole impegno finanziario alla chiesa di S. Vito sono segnalati già tra il XVII e il XVIII secolo. Non si sa con certezza quali siano le opere compiute, ma si hanno solo alcune indicazioni: certamente furono eseguite riparazioni al tetto, furono rinforzate o cambiate le serrature della chiesa, venne eseguiti lavori di ristrutturazione al campanile, inoltre vennero eseguiti lavori sui muri della sagrestia.
XVII – fu ristrutturata più volte ed assunse l’aspetto attuale nel 1804.
Fin dalla sua fondazione sarà la Confraternita o Scuola di S. Maria di S. Vito a gestirne i lasciti e i terreni di proprietà fino alla soppressione a seguito delle disposizioni napoleoniche in vigore all’inizio dell’ottocento.
1782 – venne rifatto il campanile
1804 – la chiesa venne ampliata con l’aggiunta di un nuovo coro
1980 – venne restaurata la pala dell’altare maggiore
1996 – vennero eseguiti lavori di ristrutturazione e restauro conservativo