La chiesa di San Vincenzo, attualmente chiesa sussidiaria della parrocchia di San Vincenzo Diacono e Martire, è l’antica chiesa di Brusuglio e si attesta al termine della strada principale del nucleo storico che conduce alla villa Manzoni. L’edificio sacro, realizzato in stile neoclassico su disegno dell’architetto Giacomo Moraglia (1791-1860), è privo di sagrato e confina sui lati nord-est con il parco di villa Manzoni.
La facciata principale, ad intonaco con disegno a bugnato, è ripartita in due ordini separati da una cornice: al primo ordine presenta tre portali con cornici in arenaria, di cui il centrale sormontato da un timpano aggettante sulla cui trabeazione è inciso l’anagramma D.O.M.; il secondo è invece caratterizzato da una finestra semicircolare centrale e da due nicchie laterali rettangolari. La facciata si conclude con un timpano aggettante al cui centro è inserito un oculo con il busto di San Vincenzo e al cui vertice è apposta una croce in ferro.
La chiesa, correttamente orientata, ha una pianta semplice ad unica navata, in cui la ripartizione interna delle pareti è ritmata dalla presenza di lesene sormontate da capitelli e dipinte ad imitazione della pietra di Verona, che fanno percepire una suddivisione dell’aula in tre campate. Le murature sostengono una volta a botte in cui sono inserite finestre semicircolari che danno luce all’ambiente.
A sinistra dell’ingresso, in una nicchia nella prima campata, è ubicato il fonte battesimale.
A destra e a sinistra della navata, in posizione centrale, si aprono due cappelle con altari in marmo, dovuti alle famiglie signorili Brambilla e Radice. La cappella di destra è dedicata a Maria, mentre quella di sinistra, che immetteva tramite una porta laterale nel giardino di villa Manzoni, è dedicata a San Vincenzo e vi è conservata la copia del dipinto che ritrae il Santo.
La profonda area presbiterale, delimitata dall’arco di trionfo decorato con un dipinto murale in cui sono raffigurate scene dell’Antico Testamento (Adamo ed Eva e Mosè) e dalla balaustra marmorea, è anch’essa voltata a botte. Al centro è collocato l’altare maggiore in marmo policromo, realizzato su disegno del Moraglia, in cui è alloggiato il tabernacolo. L’altare è sormontato dal ciborio a tempietto cupolato, al cui apice si trova la statua del Cristo Risorto; alle estremità del basamento sono allocate due statue di angeli. Al centro della volta del presbiterio è dipinto un medaglione, così come sono presenti dei medaglioni nella volta dell’aula liturgica. Nella volta del catino absidale è rappresentato Gesù sopra un masso dal quale escono sette zampilli d’acqua. Al centro del presbiterio, davanti all’altare tridentino, è posizionato un altare removibile con struttura e basamento in legno. Nella profondità absidale è conservato il coro ligneo di manifattura ottocentesca.
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