La chiesa è situata lungo la strada che da Oneta porta a Cantoni d’Oneta, poco distante dal paese, è accessibile dalla strada stessa mediante una rampa di scale in calcestruzzo, realizzata dal Comune in occasione dell’ultimo all’allargamento della strada. La scala conduce sul piccolo sagrato che precede la facciata della chiesa, quest’ultimo è in salita ed è composta da quattro gradini in selciato a lunga pedata, contenuti da cordonature e disposti a semiottagono verso la porta d’ingresso. La facciata, rivolta verso sud, è molto semplice e liscia, con muratura a vista e aggetto di gronda di tetto a due falde. Centralmente si apre l’ingresso principale in opera su contorno di pietra squadrata con trabeazione. Ai lati si aprono, una per lato, due finestre rettangolari complete di inferriata e cornice simile all’ingresso principale. Sopra l’ingresso è collocata una finestra con arco a tutto sesto, e ai lati, quasi all’estremità della facciata, sono presenti due finestre quadrilobate che danno aria ai due tratti di solaio che coprono le navate laterali della chiesa. Internamente la chiesa si presenta a tre navate e costituite da una sola campata. La navata centrale comunica con le due laterali mediante due aperture ad arco ribassato, le navate laterali hanno volte a botte con sviluppo perpendicolare rispetto all’asse principale della chiesa, la volta a botte centrale è parallela all’asse longitudinale. Il presbiterio continua solo nella navata centrale, ha la stessa larghezza ed è sopraelevato di due gradini. Addossato alla parete di fondo si trova l’altare che ha mensa in muratura e grande ancona in legno dipinta, contenente la tela raffigurante il Santo Rocco con San Luigi ai lati della Madonna. Un’apertura di porta verso sinistra immette al vano di andito del campanile, il quale è composto da una discreta torre in pietra lavorata. Dirimpetto all’ultima apertura se ne apre un’altra che conduce alla sagrestia; piccolo vano coperto da volto a quattro spicchi ed illuminato da finestra posta sul lato sud.
1575 – il 6 ottobre 1575 in occasione della visita pastorale dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, la chiesa venne annotata nei registri della visita.
1666 – la chiesa viene nuovamente citata nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi,
1779 – l’8 giugno 1779 in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, la chiesa venne annotata nei registri della visita.
1943 – la chiesa venne restaurata nel 1943
1992 – nel 1992 venne realizzata la decorazione interna