posta nella contrada Lavaggio, è orientata secondo lo schema tradizionale liturgico ed è preceduta da uno stretto sagrato in terra battuta, protetto da parapetto in muratura. La facciata intonacata accoglie centralmente l’ingresso rialzato di tre gradini, affiancato da due finestre con inferriate. In alto e centrale è posto il rosone con contorno in pietra. I due spioventi della copertura concludono la facciata. L’interno ha un’unica navata a pianta rettangolare ed è coperta con tetto a due falde con struttura in legno a vista. Sulle pareti della navata sono collocati tre affreschi riportati su tela: la Madonna in trono, l’Annunciazione, la Madonna con S. Antonio e S. Pantaleone. L’arco trionfale divide la navata dal presbiterio; quest’ultimo è in rilievo di due gradini in pietra, coperto da volta a botte ed illuminato da due finestre semicircolari. L’altare è in muratura dipinta. La pala raffigura l’Annunciazione e quattro Santi. A destra del presbiterio è posto l’ingresso che conduce alla sagrestia
1676 – lo storico Donato Calvi, nella redazione delle proprie Effemeridi menzionava l’oratorio di S. Rocco
1787 – l’autorità pontificia, con atto del 13 novembre 1786, autorizzava la procedura di passaggio della parrocchia di San Giacomo di Averara dalla diocesi di Milano alla diocesi di Bergamo, ufficializzata dalle autorità episcopali l’anno successivo
1787 – vengono realizzate nuove tinteggiature, sia interne che esterne