La chiesa di S. rocco ha un impianto longitudinale con navata unica e coro a terminazione rettilinea. Poco canonicamente, dovendo adattarsi alla collocazione del terreno donato per la sua costruzione, la chiesa ha orientamento nord-sud con presbiterio a meridione.
Sul lato orientale, non visibile esternamente perché adiacente alle odierne abitazioni che occupano gli spazi dell’ex convento domenicano, si trovano il campanile e la sacrestia; anche sul lato occidentale è collocato un lungo vano longitudinale annesso alla chiesa.
La navata è coperta da un soffitto a cassettoni, decorato da stucchi e intonaco. La zona del coro è introdotta da un’arcata monumentale a tutto sesto che delimita una campata voltata a botte unghiata, sotto la quale si trova il semplice altare ligneo post-conciliare. L’altare settecentesco è invece posizionato sotto una falsa cupola affrescata, all’incrocio del coro e di uno pseudo-transetto che configura due cappelle laterali. La chiesa dispone anche di una balconata in controfacciata sulla quale si trova l’organo.
All’esterno la chiesa è preceduta da un portico timpanato, ritmato da arcate a tutto sesto e voltato a crociera. Il perimetro esterno, quasi interamente intonacato, è ritmato da semplici paraste tra le quali si aprono monofore archivoltate a spalla dritta.
1524 – La fondazione della chiesa di San Rocco avvenne ad opera dei Cuggionesi per il diffondersi in paese di un’epidemia di sifilide. Data l’inefficacia dei rimedi conosciuti, medici e cerusici fondarono una Confraternita chiamata “Scuola di San Rocco” e fecero voto di costruire una chiesa in onore del santo provenzale se il paese fosse stato liberato dalla malattia. Nella primavera nel 1524, quando finalmente l’epidemia si arrestò, iniziarono la raccolta delle offerte per costruire la chiesa sul terreno donato da Ugone Crivelli.
1524 – I lavori di costruzione all’inizio procedettero molto velocemente ma finirono per arrestarsi per la mancanza di fondi. I confratelli si rivolsero allora ai frati domenicani del vicino convento di Castelletto ai quali cedettero il bene, a condizione che i lavori venissero ultimati. Il 10 giugno 1542 venne firmato l’atto di donazione: in poco tempo i lavori furono conclusi e la casa attigua alla chiesa divenne un convento. I membri della Confraternita di San Rocco rimasero coinvolti nella gestione della chiesa insieme ai frati domenicani: dalla loro fusione il 29 ottobre 1570 nacque una nuova Confraternita intitolata al Rosario, che perse il carattere penitenziale che aveva originariamente ispirato la Confraternita di San Rocco.
XVII – Durante il XVII secolo, i frati domenicani fecero realizzare un’abside circolare a terminazione dell’edificio religioso e due cappelle laterali: la prima dedicata alla Madonna del Rosario (ora a S. Rocco); la seconda a San Domenico (ora dedicata al Crocefisso).
1717 – Dopo l’abbattimento dell’abside realizzata nel secolo precedente, la chiesa venne dotata di un nuovo coro, costruito dai fratelli Provini aiutati da familiari e altri capomastri. Terminato il nuovo coro, venne deciso l’acquisto di un nuovo altare maggiore, installato per la Pasqua del 1743.
1773 – Nel 1773 fu costruito il campanile e dotato di 4 campane.
1786 – Nel 1786, la normalizzazione voluta dall’imperatore Giuseppe II obbligò la Confraternita del Rosario a fondersi con la Confraternita del SS. Sacramento, l’unica consentita. La chiesa di san Rocco divenne allora sede della Confraternita del SS. Sacramento.
1864 – La Confraternita intraprende lavori di consolidamento e restauro dell’edificio, in condizioni di avanzato degrado. Questi interventi alterarono profondamente la fisionomia cinquecentesca della chiesa. Ad un tale Villa da Buscate fu affidato l’incarico di affrescare la cupola del coro e la volta sopra l’altare maggiore.
1987 – Nel 1987 la chiesa venne sottoposta ad un nuovo restauro: vennero sostituiti i pavimenti del coro, dell’altare maggiore e degli altari laterali; vennero rifatti gli intonaci; venne rinnovata la tinteggiatura esterna ed interna.
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