La chiesa di Zeccone fu oggetto di svariate modifiche; nel corso della visita apostolica del 1576 la chiesa veniva descritta come una chiesa soffittata con alcune pareti in pessimo stato conservativo. Era dotata di un campanile con una sola campana e circondata da un cimitero senza recinzione e officiata a domeniche alterne dal parrocco residente a Villareggio.
L’aspetto attuale della chiesa è rimasto invariato dalla modifica più importante eseguita nel 1685 dove veniva rifatto il battistero e la sacrestia.
La chiesa presenta una facciata in mattoni con un piccolo pronao sorretto da colonnette in granito con capitelli dorici. La parte superiore della facciata presenta due nicchie ai lati con al centro un affresco di recente esecuzione che rappresenta San Rocco e il cane. Gli spazi sono suddivisi da quattro lesene in mattoni che sorreggono il timpano scanalato.
L’interno si presenta ad una sola navata con due cappelle laterali:una dedicata alla Beata Vergine Maria e l’altra dedicata la Santo patrono.
Il battistero è situato all’ingresso della chiesa a sinistra, è chiuso da un cancello in ferro battuto con il fonte battesimale in marmo al centro; presenta un affresco raffigurante San Giovanni Battista nell’atto di battezzare Gesù.
La navata unica termina in un catino absidale; la chiesa è interamante decorata con classici motivi settecenteschi: motivi vegetali e decorazioni in stucco dorato. Presenta una copertura a botte costolonata.
XV – Nel XV secolo dal punto di vista civile Zeccone faceva parte del Vicariato imperiale di Settimo, mentre ecclesiasticamente dipendeva dipendeva dalla pieve di Gualdrasco e possedeva una piccola chiesa senza redditi deidcata a San Martino.
1500 – Nel 1500 Zeccone finalmente divenne “parrocchia” ed ebbe la possibilità di dedicare la sua chiesa , prima dedicata a San Martino, a San Rocco attuale patrono del paese.
1576 – Le visite pastorali del cardinale Ippolito de’ Rossi e la visita apostolica del 1576 indicano che la chiesa si trovava in un pessimo stato conservativo e che quindi necessitava di riparazioni.
1594 – In quell’anno vi fu la visita pastorale e allo stesso periodo risale l’Inventario dei beni mobili e immobili della chiesa.
1685 – Dal libro delle spese sappiamo che in quell’anno la chiesa era stata ampliata ricostruendo il Batttistero e restaurando affreschi e muri, come veniva già consigliato nella vista pastorale del 1594.
1726 – Nella visita pastorale del 1726 il Vescovo Francesco Pertusati riferisce che la facciata della chiesa era ornata da diverse cornici con nicchie laterali e sopra la porta è dipinta Maria Vergine Annunciata.
1928 – In quegli anni venne costruita sul fianco sinistro della chiesa, guardando la facciata, la grotta dedicata alla Madonna di Lourdes.
1964 – La grotta venne abbattuta per risanare dall’umidità i muri del vicino Battistero.
1983 – La chiesa necessitava di un restauro; da tempo gli intonaci perimetrali denotavano segni di umidità e le mondanature delle volte si erano rivelate pericolose. Vennero quindi risanate le pareti perimetrali, consolidate le volte ripulite e rinnovate le decorazioni, mantenedo inalterati gli attuali toni cromatici.
2016 – Il 31 marzo 2016 hanno avuto inizio i lavori di restauro e risanamento della copertura e del campanile della chiesa parrocchiale e della facciate est e ovest, grazie al determinante contributo dell’8 x mille della CEI. I lavori si sono conclusi nel giugno 2016.
2016 – Nello sfondato della facciata si è deciso di realizzare un affresco raffigurante San Rocco, il santo patrono, a cura della pittrice Anna Clara Preda, su parere favorevole della Commissione di Arte Sacra della Diocesi di Pavia e della competente Soprintendenza. (giugno -luglio 2016)
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