La chiesa è posta a ovest della frazione di Chignolo d’Oneta, sulla antica mulattiera che conduce alla località Ortello, all’interno di un piccolo bosco. La chiesa è di modeste dimensioni e si presenta con la facciata rivolta verso est ed è delimitata da due lesene in muratura, sopra le quali due capitelli reggono un cornicione che divide in due ordini la facciata. Le lesene poi proseguono con lo stesso disegno quasi sino alla gronda della copertura in legno a due falde che conclude la facciata con un secondo cornicione. In questo unico settore si trova nel primo ordine l’ingresso principale, dotato di porta a due ante in opera su contorno in pietra sagomata. Tra la trabeazione dell’ingresso ed il primo cornicione prima accennato vi è una medaglia dipinta a fresco che raffigura San Rocco. Nel secondo ordine, tra i due cornicioni, vi è un grande finestrone circolare con serramento. Ai lati della facciata vi sono due tratti di parete curva che raccordano la facciata ai muri laterali della chiesa, in corrispondenza di due lesene. In ciascuno di questi due tratti di parete si apre una finestra al altezza uomo con inferriata ed anta in ferro. Sul lato sinistro della chiesa si trova un altro ingresso, un tempo riservato dagli uomini. Internamente la chiesa si presenta a navata unica con pianta rettangolare ad angoli raccordati; dodici lesene in muratura decorano le sue pareti e sorreggono un cornicione che corre tutt’attorno, sopra il quale s’imposta la volta a sesto ribassato con velette che copre l’intero vano, aula e presbiterio. Il presbiterio, rialzato di un gradino, si configura come una campata della chiesa e presenta altare in muratura addossato alla parete piana di fondo e centralmente altare comunitario in pietra arenaria. Entro nicchia in legno, fuoriuscente a sbalzo dal muro di fondo, è custodita la statua di San Rocco.
1886 – costruzione dell’edificio
1980 – negli anni 80 del XX secolo, la chiesa ha subito lavori di restauro e sistemazione del presbiterio, infatti è stata dotata di altare comunitario in pietra arenaria, eliminando la mensa in muratura del vecchio altare che rimane ancora come corpo, alzate per candelieri e S. Tabernacolo.