La chiesa è posizionata tra la biforcazione tra la strada provinciale che sale verso Clusone ed una piccola strada comunale. Come conseguenza il suo sagrato è molto ristretto, infatti con eccezione di un muretto basso che lo protegge a sinistra, per il resto del suo perimetro non è ben definito nella forma, ed inoltre non presenta nemmeno un cambio di pavimentazione rispetto alla strada che ne possa identificare l’area.
La facciata è liscia e contenuta tra due fasce verticali d’angolo. Al centro si apre l’ingresso principale con contorno di pietra sagomata molto semplice protetto da piccolissima pensilina metallica. Sopra, in asse con il portale, si apre una finestra ad arco anch’essa con contorno in pietra molto semplice. Internamente il vano della chiesa presenta una pianta ottagonale allungata con due vani laterali poco profondi. Il presbiterio è di forma rettangolare sopraelevato di una gradino in arenaria. Dalla navata, attraverso due aperture collocate sulle pareti al lato del presbiterio, si accede da un lato ad un ripostiglio e dall’altro alla sacrestia e successivamente alla torre campanaria.
XIV – la chiesa ha orini tardo medioevali, anche se le prime notizie relativa ad essa risalgono al 1575, in occasione della visita pastorale di San Carlo Borromeo
1600 – in antichità pare fosse un’edicola con all’interno l’immagine della Natività di Nostro Signore, mentre nel 1657 prese il nome di “chiesola delli vermi” probabilmente in seguito ad un ampliamento. Inoltre iniziò una forte attività di pellegrinaggio per via delle presunte grazie ricevute in seguito alla vista dell’immagine Sacra.
1693 – nel 1693 da alcuni documenti risulta che il campanile fu già edificato
1700 – nel 1700 la chiesa viene citata nuovamente come oratorio di San Rocco, ma data la presenza di un altare dedicato alla Beata Vergine viene chiama più volte anche oratorio della Beata Vergine delle Borlezze. Nell’arco del XVIII secolo la chiesa è oggetto di vari lavori di restauro: viene realizzato il nuovo altare in marmo bianco, installata una seconda campana sul campanile ed altri lavori vari.
1790 – nell’ultimo decennio del XVIII secolo ha inizio il restauro dell’edificio con relativo ampliamento alle dimensioni e forma attuali.
1829 – i lavori iniziati sul finire del XVIII secolo ricevono una forte spinta solo nel 1829, in seguito ad un grosso lascito che permise di concludere i lavori che procedevano molto lentamente. In tale occasione la chiesa cambiò nuovamente la dedicazione, diventando “pubblico oratorio S. Nome di Maria”.
1832 – i lavori di restauro ed ampliamento terminarono nel 1832
1918 – nel 1918 la chiesa venne ribenedetta dal parroco rettore della parrocchia, dato che in tempo di guerra era stata occupata da un piccolo distaccamento militare
1980 – nel 1980 si eseguirono lavori di manutenzione alla copertura a causa delle pessime condizioni della stessa. Tuttavia i lavori non furono sufficienti a fermare il forte stato di degrado in cui versava la struttura.
2007 – lavori di messa in sicurezza e ristrutturazione
2009 – lavori di restauro conservativo
2016 – realizzazione impianto aeraulico