L’edificio sacro sorge in un lotto compreso tra l’autostrada A4, e due arterie di intenso traffico che collegano Cinisello Balsamo al territorio circostante.
E’ posta al vertice di un lotto assimilabile ad un triangolo.
Correttamente orientata è preceduta da uno slargo e dal sagrato.
Nell’area antistante il sagrato è collocata la Croce Stazionale che presumibilmente fin dal 1500 si trovava all’incrocio della via che portava da Balsamo a Sesto San Giovanni, e che probabilmente richiama le vittime della peste che aveva colpito, nel biennio 1576-1577, la popolazione di Milano e zone limitrofe.
Alla sua base è incastonata una pietra della cava della morte di Mauthausen a ricordo dei cittadini di Cinisello Balsamo che vi vennero deportati.
Venne trasferita nella sua attuale posizione tra il 1960 e il 1970, quando venne costruito il sottopassaggio dell’autostrada Milano – Bergamo
L’edificio progettato dall’architetto Mario Gottardi, ha un’architettura compatta, un unico blocco, assimilabile esternamente ad un prisma derivante da un ottagono allungato e non regolare dell’edificio sacro.
La struttura si sviluppa verso l’alto a grandi falde che prendono origine dai massicci contrafforti laterali.
La parte centrale della facciata principale a capanna, forma uno stilizzato arcone d’ingresso, chiuso ai lati dalle testate dei muri perimetrali, che l’abbracciano.
L’arcone molto profondo è sormontata da una croce, incastonata nella struttura della trave centrale della copertura, nello sfondato si apre l’ampia porta d’ingresso all’aula liturgica, della larghezza dell’arcone.
La porta centrale è divisa in quattro parti e realizzata in lastre metalliche, al centro di ciascuna anta è collocato il busto bronzeo in rilievo raffigurante l’effige di uno dei quattro Evangelisti: Matteo, Marco, Luca e Giovanni.
Al di sopra del portone è collocata un’ampia vetrata policroma realizzata nel 1995 ad opera di E. Anoinoroli.
La superficie continua in cemento a vista tinteggiato, delle murature perimetrali laterali alte 11 metri, è spezzata dai tagli verticali delle feritoie e dalle aperture dei due ingressi laterali.
La struttura della copertura a tenda è sostenuta da due pilastri principali posti in corrispondenza dell’abside, e digrada dall’altare in direzione della fonte principale; le vele della copertura sono sostenute da una trave dorsale posta di spina longitudinalmente alla chiesa.
La copertura risulta essere l’elemento fondante sia interno che esterno della struttura dello spazio sacro.
All’interno gli elementi strutturali in cemento, spogli e potenti, sono lasciati a vista, la materia è messa in evidenza dalla luce radente e fievole che penetra attraverso le feritoie laterali.
Nell’abside, separata da una parete in muratura rivestita di legno si apre una vetrata policroma opera di E. Mainardi (1993).
Dall’arcone si accede direttamente all’aula assembleare ad unica navata.
L’area presbiterale geometricamente caratterizzata, che forma la zona absidale, ha le pareti completamente rivestite in legno ed è sopraelevata rispetto alla navata.
Il presbiterio è definito verso l’aula assembleare da due gruppi scultorei lignei opera di Casanova raffiguranti: quello di destra la Madonna con Bambino e quello di sinistra San Pietro Martire.
Al centro della muratura che separa il presbiterio dalla vetrata absidale è posto un imponente il tabernacolo rettangolare dorato adornato da grossi frammenti di vetro nei colori del verde e del blu.
A destra dell’area presbiterale è collocato il Tabernacolo della Deposizione.
Alla sinistra del gruppo scultoreo di San Pietro, in posizione avanzata verso l’aula liturgica e al di sopra dei primi due gradini è collocato il fonte battesimale e alla destra l’ambone.
1964 – Prima dell’erezione della chiesa di San Pietro Martire, i fedeli del rione Crocetta, una frazione di Balsamo collocata sulla strada per Sesto San Giovanni, si riunivano in una cappella aperta al culto nel 1964, collocata nel seminterrato di uno stabile tra Viale Lombardia e Viale Emilia. Il quartiere Crocetta a partire dagli anni 50 del Novecento aveva subito un incremento demografico e un incontrollato sviluppo edilizio, portandolo ad essere, nonostante la sua posizione geografica sfavorevole poiché stretto tra l’autostrada A4 e il viale Fulvio Testi, il quartiere più popoloso della città in rapporto con la sua superficie territoriale.
1965 – La Parrocchia di San Pietro Martire nasce e si sviluppa a seguito dell’incremento demografico. Il parroco della chiesa di San Martino oltre a trasportare la sede della parrocchia dalla storica costruzione di via San Martino a quella nuova di Piazza Soncino, si preoccupò di far edificare la chiesa di San Pietro Martire in Balsamo e precisamente alla Crocetta. Nel 1965 l’architetto Mario Gottardi iniziò il progetto della chiesa parrocchiale e nel 1968 grazie all’iniziativa del nuovo parroco don Peppino Ghezzi, che ne fu promotore e finanziatore con i fedeli della comunità di Balsamo si dava inizio all’iter per la costruzione della nuova chiesa. Il 2 maggio 1971 alla presenza di Mons. Tresoldi, veniva posta la prima pietra. I lavori si conclusero nel 1973.
1996 – Nel 1996 durante il periodo in cui fu parroco don Innocente Binda, la parete di fondo dell’area del presbiterio venne rivestita di pannelli in legno, estendendo quanto era già stato progettato e realizzato dall’architetto Mario Gottardi. Nello stesso anno vennero collocati lungo le pareti dell’aula liturgica, quattordici pannelli lignei contenenti i quadri della via Crucis, opera di Joseph De Biasi.
1997 – Sul finire del XX secolo, negli anni compresi tra il 1997 e il 1998 vennero applicati alla struttura in cemento armato dell’altare, sull’ambone in ferro e sul fonte battesimale, tutti progettati dall’architetto Mario Gottardi, dei pannelli in vetro a mosaico, montati su telai di metallo, in cui sono rappresentati episodi biblici, realizzati dallo studio Arteglass di Lissone.
2001 – Nel 2001-2002 venne realizzato il nuovo impianto di riscaldamento ad aria, alimentato da caldaie a condensazione a gas, le cui griglie di emissione e presa d’aria vennero collocate nella pannellatura lignea collocata sulla parete di fondo del presbiterio. Contestualmente venne riordinato il Tabernacolo della Deposizione, posto alla destra dell’altare, realizzato con una grande raggiera costruita con gli sfridi dei ferri di cantiere per l’armatura dei cementi di edificazione del manufatto liturgico.
2009 – Nel 2009 l’esterno della chiesa di San Pietro Martire è sottoposto ad un intervento di restauro, riguardante le superfici dei paramenti murari in cemento armato a vista. I ferri d’armatura vennero trattati con i cilici di passivazione e protezione i ferri e tinteggiate le superfici con un prodotto protettivo che ne ha uniformate le superfici pur mantenendo il colore cementizio.
2013 – La Parrocchia di San Pietro Martire nel 2013 provvide al rifacimento del sagrato della chiesa, che venne edificato con nuovi materiali e nuove forme, e all’abbattimento delle barriere architettoniche.