posta sulla sommità del colle, la chiesa è raggiungibile mediante un sentiero e una scalinata. Il fronte principale si presenta finito ad intonaco e privo di decorazioni fatta eccezione per l’apertura d’ingresso con arco a sesto acuto affiancata da due piccole finestre quadrate; sopra il portale d’ingresso vi è una finestra rettangolare. Il tetto con struttura lignea a due spioventi conclude la facciata. Internamente si presenta ad unica navata divisa in due campate da un arco a sesto acuto, oltre la seconda campata si apre il presbiterio con una piccola abside. Un’apertura posta sulla parete di destra della prima campata permette di assistere alle funzioni da un attiguo corridoio.
XV – la tradizione vuole che sommità del colle, fosse trasformata in chiesa, forse già i primi anni del XV secolo. Verso la metà dello stesso secolo la Repubblica di Venezia ordinava di demolire tutte le fortificazioni private e può essere questa una delle ragioni per cui si pensò alla modificazione
1424 – come riportato dallo storico Ronchetti, la chiesa plebana di Nembro,aveva a sè incorporata la “cappella di San Pietro in Monte”
1575 – in occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, veniva censita anche la chiesa campestre di San Pietro
1891 – inizialmente di proprietà del Consorzio della Misericordia Maggiore (MIA), ma lo scarso utilizzo e il continuo abbandono portarono la MIA a cederla alla Parrocchia di S. Martino