posta in aderenza al cimitero, ed orientata con l’abside ad ovest, presenta la facciata preceduta da un portico in muratura, aperto a tre archi verso la strada e con piccola finestra ad arco per guardare all’interno del cimitero. La facciata vera e propria presenta al centro l’ingresso con contorno in pietra, affiancato da due finestre rettangolari; superiormente oltre il portico ed in posizione centrale. La navata, di forma rettangolare, è scandita dalla presenza di tre paraste con capitello composito, per ogni lato, che sorreggono una alta trabeazione, che segue il perimetro della chiesa fino all’abside. La navata è coperta con volta a botte a tutto sesto su cui si innestano due lunette per ogni lato con cornice a stucco in cui sono presenti quattro finestre che illuminano tutto l’interno. Il presbiterio con una prima parte di forma rettangolare seguita dall’abside semicircolare, riprende dalla navata gli elementi architettonici principali. Sulla volta del presbiterio si innestano due lunette con cornici in stucco prive di aperture verso l’esterno, mentre il catino dell’abside è scandito dalla presenza di fregi che si raccordano con le paraste. Sul fondo dell’abside, entro cornice in stucco, è presente la pala raffigurante San Giuseppe con in braccio il Bambino
1760 – presso l’archivio di Stato di Venezia è conservato il progetto della chiesa redatto da Andrea Serval che accompagna la richiesta avanzata dalla comunità di Stabello di costruire un oratorio dove vennero sepolti i morti della peste
1766 – in occasione della visita pastorale del vescovo Gianpaolo Dolfin, avvenuta il 17 luglio 1780 veniva annotato che l’oratorio campestre eretto pochi anni prima era posto sotto l’invocazione della Beata Vergine della Mercede e di San Michele Arcangelo e governato da sindaci
1986 – la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di manutenzione straordinaria