La pianta della chiesa è a navata unica, con una profonda abside che accoglie l’altare con la tela raffigurante San Michele in lotta con Lucifero. Il presbiterio è preceduto dalla balaustra marmorea, dal cancelletto in ferro e dall’arco trionfale.
Le pareti sono scandite da paraste e lesene articolate da doppia trabeazione. Entrambe le pareti laterali della navata sono caratterizzate da una nicchia con all’interno la statua di San Giuseppe, a destra, e della Madonna, a sinistra, e dalla cornice di un arco a tutto sesto con una vetrata colorata.
Il soffitto della navata è piano mentre quello del presbiterio è a vela, entrambi intonacati e tinteggiati.
Tutte le superfici murarie sono tinteggiate di colore giallo e rosa, mentre le parti in aggetto sono in colore grigio.
Le pavimentazioni sono in marmo e quella della navata è adornata da tre medaglioni rappresentanti l’angelo del conforto che aiuta a portare la croce, l’angelo della speranza e l’angelo dell’amore che offre l’Eucaristia a sostegno del cammino della vita.
La facciata principale è delimita da due paraste d’angolo con basamento in pietra, che si propone lungo tutto il perimetro dell’edificio, e da trabeazione modanata con soprastante timpano modanato e culminato dalla statua di San Michele che trafigge il drago. Una cornice marcapiano suddivide il paramento murario intonacato in due metà: nella porzione inferiore trova posto il portale d’ingresso e nella parte superiore una finestra rettangolare centrale arricchita da una vetrata con San Michele che trafigge il drago. La Chiesa è dotata di altre vetrate artistiche: sulla finestrella dell’abside sono presentati i tre Arcangeli: Michele, Gabriele, Raffaele. Lungo la navata possiamo rilevare le vetrate con Dio Padre circondato dagli Angeli e Gesù che ha affidato la Madre all’Arcangelo Michele. Alla sinistra della facciata trova posto la torre campanaria
XVII – la chiesa si presume sia stata costruita nella prima metà del seicento. E’ di datazione incerta, ed è probabile che l’attuale sorga sul luogo dove esisteva una cappellina campestre, dedicata all’Arcangelo Michele, quale ex-voto risalente al primo scontro avvenuto durante la Battaglia di Parabiago nel 1339, anche se già nel 1220 Goffredo da Bussero cita una chiesa dedicata a San Michele
XVIII – la chiesa viene abbellita da due tele d’autore ignoto, una a destra dell’altare rappresenta San Michele in lotta con Lucifero (XVIII sec.): il Santo in posizione frontale in svolazzante veste azzurra brandisce la spada per colpire il demonio che giace a terra. L’altra a sinistra del medesimo raffigura la Vergine incoronata da Cristo con Santi e l’Arcangelo (XVII sec.)
1742 – il parroco Santini, in una relazione descrive brevemente lo stato dell’edificio religioso “Oratorium satis vetustus restauratus tamen meliori modo possibili” (“Oratorio abbastanza antico già restaurato nel miglior modo possibile”), quindi l’attuale versione dovrebbe essere una ristrutturazione quasi totale dell’antica chiesina, restauro risalente perciò all’incirca alla metà del XVII secolo
XIX – realizzazione del tabernacolo ligneo dorato a tre specchi e lesene angolari a riccio e a teste di cherubini, opera d’esecuzione locale
XIX – viene affrescata la parete con San Michele sullo sfondo di un paesaggio
1853 – realizzazione del campanile per le tre campane realizzate dalla ditta Barrigozzi di Varese a cura dell’Unione della Confraternita
XX – durante la prima metà del secolo XX viene eseguito un affresco con San Michele sullo sfondo di un paesaggio
1924 – la chiesa viene completamente restaurata dai “Confratelli del SS. Sacramento” ed i maggiori benefattori sono i signori Felice Gaio e Giuseppe Rancilio
1970 – modifica della mensa liturgica e dell’altare
1992 – viene collocata alla sommità del timpano della facciata principale, una statua dell’Arcangelo Michele, opera dello scultore G. Colombo, di Villasanta, nonché alla realizzazione delle nuove vetrate. All’interno si procede al rifacimento della pavimentazione, adornata con tre medaglioni, disegnati da Padre Fumagalli