Preceduta da un sagrato abbastanza ampio finito in selciato, la chiesa di San Michele presenta la sua facciata di bel gusto classico rivolta verso mezzodì.
La facciata si caratterizza per la presenza del pronao formato da sei grandi colonne di stile corinzio con base in marmo di Zandobbio, fusto e capitelli in stucco reggono un architrave con fregio sul quale poggia il timpano triangolare che conclude la facciata. Arretrata rispetto al filo delle colonne, suddivisa in due ordini, sta la struttura funzionale del pronao; l’ordine inferiore è adibito a porticato, con aperture di dimensioni diverse, chiusi da cancellate in ferro in parte fisse e in parte apribili in corrispondenza degli accessi al pronao, che è coperto da volta a botte ribassata e con pareti dotate di lesene in bugnato e pavimentazione in cotto. Dopo un cornicione in marmo di Zandobbio si innalza il II° ordine del pronao. In corrispondenza delle aperture sottostanti trovano posto tre ampie finestre con balaustra in pietra e fini contorni in stucco. Ai lati della facciata, il pronao si estende ancora con due corpi più bassi conclusi con cornice e balaustra che delimitano la terrazza. Attraverso l’ingresso principale contornato in pietra, preceduto da tre gradini e seguito da bussola in legno e vetri si perviene al vano della chiesa.
L’interno ha pianta a croce greca molto elegante con cupola a pianta ellittica impostata all’incrocio delle braccia. Alle due estremità delle braccia vi trovano posto due cappelle con altari. Queste due sono precedute da un primo tratto della navata, il quale presenta un allargamento con ai lati due porte, quella di destra termina in un ripostiglio, quella di sinistra conduce al loggiato sopra il pronao. Di seguito, invece, vi sono ancora due porte in noce che mettono a sinistra al vano d’accesso laterale e sagrestia, ed a destra in vano d’ingresso laterale e ripostiglio. Entrambi gli accessi sono preceduti da un lungo loggiato che fiancheggia la chiesa e si raccorda al pronao .
Il presbiterio, sopraelevato di tre gradini, ha pianta rettangolare, è diviso in due campate e si conclude con abside ed è coperto nella prima parte da cupola.
XIV – in sito sorgeva prima dell’attuale un’altra chiesa sempre intitolata a San Michele
1710 – visita da parte del Card. Pietro Priuli, in cui venne ordinato di ingrandire l’allora chiesa di San Michele
1712 – dopo la demolizione dell’antica chiesa, il primo novembre 1712 fu posata la prima pietra dell’erigenda chiesa
1721 – il 16 novembre 1721 il prevosto Bartolomeo Arici benedì la chiesa già ultimata
1910 – realizzazione della facciata difforme dai disegni originali del Caniana
1973 – riparazione della copertura
2018 – messa in sicurezza sagrestia