La chiesa è a tre navate definite da cinque colonne rivestite in marmorite con base in granito a sostegno di archi a tutto sesto con appoggio su capitelli in marmo.
Oltre all’altare maggiore sono presenti gli altari dedicati a Santa Teresa di Gesù Bambino, San Carlo, Santa Teresa e alla Madonna del Rosario.
Alla sinistra dell’ingresso si trova il Fonte Battesimale, mentre alla sinistra dell’altare maggiore la sacrestia.
Il presbiterio, rialzato da una serie di gradini, si articola su livelli diversi che ospitano la mensa eucaristica in marmo e l’altare maggiore, anch’esso in marmo.
Alle spalle del presbiterio vi è la zona absidale semicircolare con il coro ligneo in noce.
La navata centrale è coperta con volta a botte lunettata, mentre quelle laterali sono caratterizzate da volte a vela su pianta quadrata. La zona centrale del presbiterio possiede una copertura a cupola mentre la copertura absidale è a semi cupola.
In corrispondenza della contro facciata trova luogo l’organo con balconata in legno.
La facciata principale è realizzata interamente in marmo e si divide in due ordini, quello inferiore e quello superiore coronato da un timpano dentellato e caratterizzato da due bassorilievi ad opera di Enrico Manfrini.
Inferiormente la facciata è scandita da tre arcate con portale d’ingresso in quella centrale e coperte da un pronao che ripropone la stessa scansione di facciata.
Lateralmente in corrispondenza delle navate laterali e degli ingressi laterali, le lesene sono coronate da un architrave e completate da una porzione di timpano.
Sopra la porta d’ingresso centrale è presente un mosaico della Vergine opera di Silvio Consadori.
Sulla destra si erige il campanile con finitura a mattoni a vista.
XI – Le origini della parrocchiale risalgono all’anno mille. La chiesa era sottoposta alla pieve di Dairago durante il XIII secolo.
1485 – La chiesa diviene parrocchia.
1604 – Nel 1604 terminano dei lavori di rifacimento della chiesa. Nel 1753 vengono attuati lavori di rinnovamento ed abbellimento.
1857 – Vengono fuse le tre campane della torre campanaria a cura della ditta Felice Bizozzero di Varese per ottenerne cinque.
1886 – A causa dell’aumentata popolazione la chiesa viene ampliata di un terzo rispetto alla precedente. I lavori di ampliamento ed altri fattori hanno minato la stabilità dell’edificio e pertanto, su progetto dell’architetto ed assessore comunale Enrico Strada, si rendono necessarie la demolizione della struttura esistente e la costruzione della nuova chiesa.
1901 – Il 23 novembre il cardinale Andrea Carlo Ferrari consacra la nuova chiesa a conclusione dei lavori di ampliamento.
1910 – Vincenzo Mascioni nel 1910 realizza l’organo della chiesa. Nel 1922 l’artigiano inverunese Natale Rolfi realizza il nuovo coro ligneo in noce.
1945 – Al termine della guerra il campanile viene centrato da tiri di cannone da parte dei tedeschi. E’ necessario abbattere la torre campanaria per crepe nei muri e riordinare l’armatura delle campane compromessa dall’attacco. La torre campanaria fu ricostruita l’anno seguente come da progetto dell’architetto Paolo Mezzanotte.
1952 – Il parroco Don Luigi Sacchi realizza numerosi interventi tra il 1952 e il 1953: l’abbassamento della pavimentazione per dare maggiore evidenza all’altare, la rifinitura delle colonne recuperando la loro antica base in granito e rivestendole con marmorite, la completa imbiancatura interna e la commissione al pittore Aristide Albertella degli affreschi rappresentanti la vita di San Martino. Il nuovo pulpito fu invece ideato dall’architetto Marco Bacigalupo di Milano. I bassorilievi che adornano la facciata sono opera dello scultore Enrico Manfrini. Nel 1963 avviene la realizzazione del nuovo battistero opera dell’architetto Piero Comana.
1981 – Vengono realizzati gli adeguamenti post conciliari in corrispondenza del presbiterio.
2014 – Vengono ricollocate le dieci campane tolte per il restauro, realizzato con la verniciatura e la revisione dei meccanismi.
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