disposta ortogonalmente rispetto all’asse della nuova chiesa parrocchiale ed orientata con l’abside ad ovest, presenta la facciata in parte nascosta dalla casa parrocchiale addossata ad essa. Un cornicione orizzontale la divide in due ordini e quattro lesene la dividono verticalmente in tre settori. Al centro è posto l’ingresso con contorno in pietra. Sopra di questo è posta una finestra che illumina l’interno. La copertura a due falde conclude l’edificio. Internamente la chiesa presenta navata unica a pianta rettangolare divisa in tre campate con luci diverse, da lesene in stucco con capitelli corinzi sui quali corre il cornicione. La navata è coperta da volta a botte. La finestra in facciata unitamente ad altre due poste sulla parete di sinistra, illuminano l’interno. Nelle pareti d’ambito tra la navata e il presbiterio sono posti due ingressi sormontati da una nicchia con la statua di S. Antonio e un pulpito. Il presbiterio è rialzato di due gradini, presenta pianta rettangolare ed è coperto da volta a botte. Il coro è absidato e concluso da catino
1260 – in una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede, la chiesa di “Gavaçio”, dipendente dalla pieve di Clusone, compare sotto l’invocazione a San Lorenzo
1777 – l’attuale chiesa viene costruita sui ruderi di una preesistente chiesa del XV secolo
1863 – con decreto 8 agosto 1863, il vescovo Speranza divideva e dismembrava dalla parrocchia di San Bartolomeo apostolo di Songavazzo la contrada di San Lorenzo ed innalzava la chiesa di San Lorenzo martire allo stato e prerogativa di parrocchiale
1900 – con la costruzione della nuova parrocchiale, la vecchia S. Lorenzo diviene chiesa sussidiaria