La chiesa di San Giuseppe sorge in un quartiere ad alta densità, incastonata tra le case e quasi non identificabile percorrendo la via comunale di accesso al fabbricato.
Al suo sagrato fanno da cortina infatti due edifici ad uso residenziale della stessa altezza dell’edificio sacro e composizione architettonica del tutto simile alla struttura della chiesa stessa.
Orientata da nord a sud è preceduta da un sagrato recintato, direttamente collegato alla via comunale.
L’edificio ha un’architettura compatta, un unico blocco, assimilabile esternamente ad un parallelepipedo, derivante dalla pianta rettangolare dell’edificio sacro, a cui è direttamente collegato il fabbricato della casa parrocchiale e dell’oratorio, disposto trasversalmente rispetto all’asse principale.
L’unico elemento che emerge dalla struttura architettonica esterna è il campanile: una semplice torretta collocata nell’angolo nord – est tra la zona presbiterale e il complesso parrocchiale.
Il manufatto architettonico è chiuso all’interno di un recinto che lo separa dalla via comunale principale parallela alla facciata.
Le facciate laterali sono caratterizzate dagli elementi strutturali dei ritti dei portali, intonacati di colore giallo ocra e dalle murature di tamponamento in mattoni a vista.
La facciata principale assimilabile ad una forma a capanna, ma con andamento della copertura a linee spezzate, è definita dai pilastri posti alle estremità e scandita dai pilastrini che ne disegnano nella parte centrale la partitura della grande vetrata e dell’ingresso dalle tre porte, preceduto da un protiro.
Dal sagrato si accede attraverso un’ampia gradinata a tre gradini al protiro e da questo direttamente all’aula assembleare.
All’interno l’edificio si presenta a navata unica con portali in cemento armato e murature di riempimento in mattoni pieni lasciati a vista.
La navata è caratterizzata dal ritmo dei portali in cemento armato i cui ritti rastremati alla base si allargano alla sommità per emergere come travatura nella soletta di copertura creando un movimentato gioco sul soffitto.
I ritti dei portali e le travature sono tinteggiati ad intonaco grigio.
Lungo la parete destra sono ricavate tra i portali nicchie in cui sono collocati i confessionali.
Nella parte superiore delle murature sono ricavate finestrature rettangolari, con vetri colorati.
Sopra il portale d’ingresso è posta un’ampia vetrata a colori realizzata con vetri cattedrali nei toni dell’azzurro, turchese, blu e viola. Anche la bussola d’ingresso, realizzata nel 2016 è realizzata in vetri colorati, nei toni dei gialli, azzurri e verdi.
L’insieme delle due vetrate conferisce luminosità all’interno dello spazio sacro.
La zona presbiterale, risultato dell’ampliamento del 1974, situato in posizione sopraelevata, è collegata all’aula liturgica attraverso un’ampia scalinata centrale e due scale più piccole laterali, di sette gradini ed è definita dalla larghezza e dalla profondità dell’ampio volume sfondato.
La parete absidale è in mattoni pieni lasciati a vista e al cui centro vi è collocato un crocifisso e alla destra il tabernacolo.
Al centro della zona absidale è sistemato l’altare in pietra.
La differenza di livelli, tra la zona presbiterale e l’aula liturgica, nelle zone in cui non è presente il collegamento verticale della scala è protetta da una balaustra in pannelli di vetro collegati tra loro attraverso sottili montanti metallici.
Alla base della zona presbiterale e al livello dell’aula liturgica sono collocati, a sinistra: il fonte battesimale in pietra di forma ottagonale e con coperchio in metallo lavorato a sbalzo e due piccole statue che raffigurano Giovanni il Battista che battezza Gesù; alla destra trova invece posto l’ambone.
L’aula liturgica è direttamente collegata con la sacrestia, attraverso un passaggio ricavato nel primo portale in prossimità del presbiterio.
1958 – La chiesa di San Giuseppe e la casa parrocchiale, vennero edificate in soli otto mesi tra il marzo e l’ottobre del 1958 su disegno dell’architetto Antonello Vincenti, nel quartiere denominato Borgomisto, così chiamato per l’eterogeneità dei suoi abitanti. Anche la sua dedicazione trova un legame territoriale e sociale, gli abitanti del quartiere all’epoca della sua fondazione erano infatti prevalentemente semplici e modesti lavoratori per lo più operai. Il progetto per l’edificio sacro venne concepito come un’architettura ampliabile, cercando di dare una compostezza funzionale ed estetica ad un’opera che non era completa. Venne inaugurata e benedetta il 28 ottobre del 1958 e affidata a don Giocondo Cattaneo che la condusse per più di un ventennio.
1973 – A seguito dell’incremento demografico la chiesa di San Giuseppe, viene sottoposta ad un intervento di ampliamento. L’edificio era già stato concepito dal Vincenti come una struttura facilmente ampliabile nella direzione longitudinale, rimuovendo l’altare e abbattendo semplicemente la parete absidale e aggiungendo due sole campate. Purtroppo, a causa dell’avvenuta costruzione dell’oratorio e della scuola materna, edificata a ridosso della zona absidale ciò non fu possibile si procedette pertanto ad un intervento che sacrificò il piano terra del corpo di fabbrica dell’oratorio per ampliare l’edificio sacro, con il conseguente innalzamento dell’altare. I lavori vennero realizzati tra il 1973 e il 1974.
2011 – Nel 2011 venne realizzata una nuova pavimentazione in piastrelle di gres di grande formato nei colori del rosso e del grigio, contestualmente venne realizzato un nuovo impianto di riscaldamento a pannelli radianti.
2014 – Nel 2014 la parrocchia intraprese l’opera di ristrutturazione del sagrato, realizzando una nuova pavimentazione in mattonelle di porfido, divisa in tre campiture di cui la centrale in porfido e bindelli di granito che ne definiscono il percorso e le due laterali in solo porfido. Nella campitura di sinistra è ricavata un’aiuola, in cui trova posto un ulivo. Venne inoltre realizzata la rampa per l’abbattimento delle barriere architettoniche d’accesso allo spazio sacro e la recinzione con passo carrabile che ne definisce la proprietà.
2016 – Nel 2016 la bussola interna in legno realizzata all’epoca della costruzione dell’edifico sacro viene sostituita con un nuovo manufatto in metallo e vetri nei toni dei colori freddi che riprendono nelle linee geometriche la grande vetrata di facciata soprastante.