L’architettura della chiesa è sobria ben inserita nel complesso ospedaliero e pertanto luogo di incontro fra la comunità interna all’ospedale e il mondo esterno. La sua forma è quella di un prisma rettangolare, una forma semplice ma netta e precisa. La chiesa è bianca in modo tale che emerga sullo sfondo delle pareti grigio-argento del grande ospedale come un prisma luminoso proteso verso la città. Fortemente riconoscibile per la sua articolazione volumetrica, si presenta esternamente con un «velario» sospeso, leggero e vibrante, fatto di una fitta sequenza di sottili elementi verticali in cemento bianco appesi al coronamento esterno che nasconde le pareti dell’aula, arretrate a formare un deambulatorio coperto lungo tutto il perimetro. L’aula liturgica si plasma con gli interventi di arte sacra (non solo poli liturgici) diventando un tutt’uno; lo spazio rettangolare e squadrato è ravvivato dalla luce zenitale che scende sull’altare e illumina radendo tutte le pareti perimetrali, ulteriori fonti di luce per la presenza di fori. L’interno è ispirato al tema del giardino, realizzato con una particolare tecnica d’impressione sul cemento, si collega idealmente, nel presbiterio, alle tre vetrate concepite come absidi. Qui l’immagine della passione viene tripartita e la crocefissione sulle pendici del monte Golgota al centro si prolunga sino a occupare le aperture laterali. I pannelli, di vetro soffiato, ritagliati e traforati, sono accostati e montati a vari livelli di profondità a comporre una scenografia. Sulla parete d’ingresso, un’unica grande narrazione sintetica ambientata in una Bergamo d’ispirazione fiamminga racchiude le scene della via crucis.
2011 – La chiesa è stata edificata tra il 2011 e il 2014 in parallelo alla costruzione del nuovo ospedale di Bergamo dedicato a San Giovanni XXIII.