preceduta da un breve sagrato, presenta una facciata dalle linee semplice ed intonacata. Al centro è posto il portale con contorno in pietra sormontato da due piccole e strette finestre. Più in alto e centrali sono collocate tre finestre strette ad arco. La facciata presenta una parte centrale più alta conclusa da tetto a due spioventi con gronda in muratura. Internamente si presenta con pianta rettangolare a tre navate separate da colonne su cui si impostano gli archi che sorreggono il cornicione e la volta a botte che copre la navata centrale. Le navate sono divise in tre campate. Nella prima campata le pareti si presentano lisce ed intonacate. Nella seconda campata sono posti a sinistra e a destra gli ingressi laterali. Nella terza ed ultima campata sono presenti due finestre, una per parte. Sulla parete di fondo delle navate laterali sono collocati a sinistra e a destra due altari dedicati rispettivamente alla Madonna e a S. Antonio da Padova. Il presbiterio è rialzato di due gradini rispetto alla navata, presenta pianta rettangolare ed è coperto da volta a botte. Il coro è a pianta rettangolare ed è coperto anch’esso da volta a botte. Due ingressi posti a sinistra e a destra del presbiterio conducono rispettivamente al campanile e alla sagrestia
1450 – la chiesa dedicata a S. Giovanni decollato, venne eretta parrocchiale dal vescovo Barozio che la smembrò dalla chiesa di S. Bartolomeo in Branzi e la consacrò con l’antico titolo
1575 – venne visitata il 4 ottobre da S. Carlo durante la sua visita apostolica e veniva descritta con tre altari vagamente decorati a stucco
1666 – nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi, la parrocchia posta sotto l’invocazione di San Giovanni Battista di Carona, sita in Valle Brembana Superiore e dipendente dalla pieve di “San Martino oltre la Gogia”, risultava essere “mercenaria delli vicini del comune”. Vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario
1780 – in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 7 luglio 1780, nella parrocchiale figuravano la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, istituita l’anno 1723 e amministrata da un sindaco e da un tesoriere, la scuola del Rosario, presso l’altare omonimo, e la scuola della Dottrina cristiana
XIX – la chiesa per molto tempo non venne utilizzata perché versava in cattive condizioni statiche e per questo motivo si decise la costruzione della nuova chiesa parrocchiale
1851 – nel registro dello Stato del clero relativo all’anno 1861, la parrocchia di San Giovanni Battista di Carona risultava sottoposta alla vicaria di San Martino oltre la Goggia, entro la quale erano infatti riconfluite, già dal 1851 le parrocchie anticamente comprese nella vicaria di Branzi. A quest’epoca la comunità di Carona contava 630 anime, ed era retta da un parroco affiancato da un coadiutore. Entro la circoscrizione parrocchiale era compreso l’oratorio dipendente di San Rocco
1900 – in questo lasso di tempo venne restaurata e vennero eseguiti interventi di consolidamento strutturale
1997 – la chiesa venne sottoposta ad un generale lavoro di restauro conservativo