La chiesa è posta in posizione dominante sul colle ed in ottima posizione panoramica, è preceduta da una ampia scalinata in pietra e sagrato in porfido. La facciata è in stile neogotico lombardo, con un corpo centrale leggermente avanzato e più alto rispetto ai due corpi laterali. Il settore centrale presenta, entro sfondato ad arco, il portale a sesto acuto sormontato da un rosone gotico circolare. Tra i due elementi compare la scritta “Regem praecursoris Dominum venite adoremus”. La facciata si conclude, vicino alla cornice di coronamento a due spioventi, con una serie di archetti aperti di particolare effetto, che la alleggeriscono visivamente.
Internamente presenta un’unica navata a pianta rettangolare suddivisa in cinque campate, due ampie con cappelle e tre corte, da lesene che proseguono sino ad incontrare le volte a sesto acuto. Nella prima campata a sinistra è posto il Fonte Battesimale, mentre a destra la grotta di Lourdes. Nella seconda campata a sinistra vi è l’altare dedicato ai Ss. Antonio, Carlo e Rocco, mentre a destra quello dedicato all’Addolorata. Nella terza campata sono collocati gli ingressi laterali. La quarta campata presenta a sinistra la cappella dedicata al S. Cuore mentre a destra quella dedicata alla S. Famiglia. Nella quinta campata sono posti gli ingressi laterali. Il presbiterio è sopraelevato di tre gradini, presenta pianta rettangolare ed è coperto da volta a botte. Il coro è a pianta semiesagonale ed è coperto da catino con volta a ombrello. Un ingresso posto a sinistra del presbiterio conduce ad un ripostiglio, mentre quello di destra conduce alla sagrestia.
1911 – con decreto del 13 marzo, il vescovo Giacomo Maria Radini Tedeschi resse la parrocchia di Tribulina di Scanzo. In un primo momento venne utilizzata l’antica chiesa di S: Giovanni “in nemoribus”, già degli Umiliati, decorata dagli affreschi cinquecenteschi dei Marchesi di Villa di Serio. Ben presto però prevalse l’idea di abbandonare il vecchio edifico, tra l’altro parecchio distante dall’abitato, per edificare una chiesa sul colle
1913 – la prima pietra della erigenda chiesa fu benedetta proprio dallo stesso vescovo Radini Tedeschi il 30 marzo. In poco più di un anno la costruzione fu terminata, grazie anche al contributo di tutta la popolazione
1914 – venne consacrata con il titolo di S. Giovanni Battista il 27 giugno sempre per mano del vescovo Radini Tedeschi
1918 – vennero realizzate le cantorie
1919 – il 29 maggio, il vescovo di Tortona Pietro Simone Grassi consacrava l’altare del Sacro Cuore
1944 – la facciata venne rifatta con l’impiego di ceppo di Poltragno e marmo di Zandobbio, su disegno dell’ing. Dante Fornoni
1969 – il sagrato in porfido e la scalinata in pietra di Sarnico vennero realizzati dalla ditta Artifoni
1986 – viene ristrutturato il presbiterio
2013 – mantenimento installazione provvisoria corpi irraggianti
2019 – messa in sicurezza facciate esterne