la chiesa, collocata in ottima posizione, domina la vallata. E’ circondata da prato e presenta una facciata intonacata, suddivisa in due ordini e leggermente avanzata rispetto al volume della navata. L’ordine inferiore è diviso in tre settori da lesene in muratura poggianti su alti basamenti e complete di capitelli che reggono il cornicione. Il portale è in ceppo gentile con fregio e gocciolatoio sorretti da due piccole mensole con al centro uno stemma vescovile. Sopra il portale è collocato un altorilievo raffigurante il Martirio di S. Giacomo, patrono della chiesa. Nel secondo ordine la facciata è liscia e intonacata con al centro una finestra semicircolare sagomata. Un timpano triangolare conclude la facciata. Internamente presenta un’unica navata a pianta rettangolare suddivisa in cinque campate da csemicolonne addossate alle pareti che reggono un cornicione su cui si imposta la volta a botte. Nella prima campata a sinistra è posto il Fonte Battesimale mentre a destra è posto un confessionale. Nella seconda campata a sinistra vi è la cappella dell’Immacolata e a destra un confessionale sormontato da tela raffigurante l’Assunta. Nella terza campata a sinistra e a destra sono posti gli ingressi laterali. Nella quarta campata a sinistra è posta la cappella dedicata al S. Cuore mentre a destra quella dedicata alla Madonna del Rosario. La quinta ed ultima campata ospita a sinistra l’ingresso al campanile e a destra l’ingresso alla sagrestia. Il presbiterio è rialzato rispetto alla navata di sette gradini, presenta pianta rettangolare coperta da tazza. Il coro, con pianta semicircolare, è coperto da catino
1464 – la chiesa di Somendenna veniva censita con il titolo di parrocchiale nel Libro censuale redatto sotto l’episcopato di Giovanni Barozzi, in cui figurava come di recente smembramento dalla parrocchia di Endenna, pur rimanendo soggetta, insieme con la chiesa matrice, al priorato di Pontida
1473 – secondo una memoria del prete Antonio Pagherolo, la chiesa venne dipinta
1658 – in occasione della visita pastorale di Gregorio Barbarigo, la parrocchia risultava annessa alla circoscrizione ecclesiastica di Santa Croce e godeva di un reddito annuo di 80 lire, amministrato attraverso il giuspatronato della vicinia
1666 – nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale collegiata sotto l’invocazione di San Giacomo apostolo, qualificata come “mercenaria”, risultava “nullius plebis”
1780 – in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 10 giugno, nella parrocchiale risultavano presenti la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, retta da sindaci, la confraternita del Santissimo Rosario presso l’altare omonimo, e la scuola della Dottrina Cristiana
1782 – l’abile venne rifatta su progetto di Giacomo Caniana
1874 – venne prolungata incorporando il portico che si trovava in facciata
1882 – il 25 ottobre fu consacrata dal vescovo Guindani, con il titolo di S. Giacomo Maggiore postolo
1925 – il campanile venne sopraelevato
1927 – il 10 ottobre l’arcivescovo Roncalli, consacrò l’altare del Sacro Cuore
1940 – il 26 maggio il vescovo Bernareggi, consacrò l’altare dell’Apparizione di Maria
1944 – venne rifatta la pavimentazione interna
1957 – internamente vennero eseguiti interventi di restauro e rifatte le decorazioni
1987 – la facciata fu sottoposta ad un generale intervento di restauro. Inoltre le coperture della chiesa furono oggetto di manutenzione straordinaria
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