La chiesa, posta nella frazione di Rizzoli, presenta il classico orientamento liturgico con l’altare maggiore ad est. La semplice facciata coronata da un tetto a due falde in legno, è arricchita da un piccolo portico aperto su tre lati con archi a tutto sesto in pietra con colonnine in pietra poggianti su basamento sagomato sempre in pietra. Il portale d’accesso è in pietra sormontato da lunetta affrescata. Sull’architrave, a lato della sigla IHS, compare la data 1685, anno della costruzione. L’ingresso laterale di sinistra, sempre con contorno in pietra, presenta nella lunetta soprastante l’affresco raffigurante la figura di S. Giorgio. Internamente la chiesa presenta un’unica navata suddivisa da un arcata in due campate e coperta con volta a botte. Le pareti sono raccordate alla volta con un breve cornicione in stucco, interrotto sulla parete posta a sud, da tre finestre. Il presbiterio, più stretto della navata, è in rilievo di due gradini con l’altare maggiore addossato alla parete di fondo. Un’apertura posta sulla destra del presbiterio, immette nella sagrestia.
1710 – dagli atti della visita pastorale del vescovo di Bergamo il cardinale Pietro Priuli avvenuta nel 1710 si legge: L’oratorio di S. Giacomo apostolo e di S. Antonio abate, fu fatto erigere di nuovo dal reverendo don Giacomo Verzeroli con proprio denaro ed ha lasciato anche l’entrata per mantenere un cappellano con l’obbligo di cinque messe alla settimana e dii insegnare a leggere e scrivere i figlioli di detta vicinia. la chiesa venne costruita tra l’anno 1688 e il 1694
1779 – il vescovo Paolo Dolfing nella sua visita del 1779 afferma che la chiesa fu fondata e fabbricata dalla famiglia Verzeroli
XX – la chiesa di Rizzoli, proprio perché costruita da don Verzaroli con il concorso della parentela, era ritenuta di patronato delle famiglie Verzaroli risiedenti in loco, solo in questi ultimi anni, la proprietà viene riconosciuta alla parrocchia
1961 – viene costruito il campanile e dotato di un concerto da 5 campane (+ una campana fuori concerto usata come richiamo) in Si3 fuse dalla ditta Luigi D’Adda di Crema