La chiesa di Achille e Pier Giacomo Castiglioni del 1957 è accessibile da un grande porticato che si sviluppa in linea con le abitazioni ai lati ed è sorretto da grandi pilastri a Y. L’unica navata interna è articolata da una copertura con diversi livelli per distinguere la platea, le cappelle e l’altare. Essa viene arricchita dalla grande croce con l’annunciazione di Severino Trinca e le stazioni della Via Crucis della scuola Beato Angelico disposte lungo i quattordici pilastri interni
Impianto urbanistico e contesto di riferimento
L’edificio viene commissionato ai fratelli Castiglioni dall’Opera Pia per costruire la sede di una nuova chiesa parrocchiale resasi necessaria per l’aumento della popolazione a Milano nel secondo dopoguerra; l’area prevista si trova nella zona Nord-Est della città ed è collocata tra diverse abitazioni: i progettisti sfruttano l’occasione per creare una chiesa inserita nel quartiere. A tal proposito vengono ideati due corpi separati: la casa parrocchiale, allineata su strada, e la chiesa, collocata in posizione arretrata. L’elemento di raccordo è l’ampio porticato che dona all’intervento un forte valore urbano; inoltre l’intero progetto viene pensato con superfici semplici e prive di decorazione, in linea con il messaggio del cardinale Montini per una chiesa più spirituale.
Facciata principale
All’interno del porticato si estende una facciata orizzontale a mezza altezza rivestita in mattoni; su di essa è collocato il gruppo bronzeo che comprende una grande Croce e l’Annunciazione. Al di sopra si sviluppa una grande balconata collegata al terzo piano della casa parrocchiale, quest’ultimo visibile in facciata tramite una fascia vetrata orizzontale. La porzione di cielo visibile dalla strada dona all’atrio d’ingresso una notevole ampiezza, mentre la presenza degli alti pilastri ad Y definisce il limite del sagrato rivolto su strada. Esso viene pensato ad una quota rialzata ed è rivestito in beola: da questo punto il fedele accede alla chiesa tramite il portale in legno e, a fianco, tramite un passaggio coperto, al cortile interno. Nello stesso sagrato si trova anche l’ingresso per la casa parrocchiale. La grande copertura chiude infine tutta la composizione riparando un ambiente che rimane aperto alla città.
Organizzazione interna
Lo spazio interno si sviluppa per una sola navata con un’abside a pianta triangolare, anche se il presbiterio è chiuso da pareti in uno spazio rettangolare. Esso viene risaltata da una grande vetrata ricavata nel tetto spiovente e non visibile dall’assemblea che illumina il Crocifisso collocato sopra il tabernacolo. La costruzione dell’edificio sacro avviene tramite un’attenta articolazione delle coperture e dei rivestimenti superficiali. Sulla navata infatti si stende un tetto piano, mentre sull’atrio verso la chiesa è presente un’unica falda inclinata. Allo steso modo il rivestimento in mattoni all’esterno contrasta con le fasce orizzontali interne di bianco (intonaco) e grigio (pietra trachite nello zoccolo), mentre il presbiterio che custodisce l’altare è rivestito in marmi di diverso colore. Inoltre la pavimentazione presentava piastrelle in litoceramica rosse e nere; recentemente il rivestimento è stato sostituito con marmi a lastre. Intorno all’aula assembleare sono collocati gli altri poli liturgici; all’ingresso, sulla sinistra, è presente il battistero, illuminato da una parete laterale in vetrocemento con il disegno geometrico della croce: esso è visibile anche dall’esterno tramite la piccola feritoia in facciata. All’interno sono presenti sul lato sinistro la cappella con il Crocifisso che si estende verso il giardino e, accanto a questa, la cappella eucaristica. Sul lato destro è presente la sagrestia, l’archivio e l’accesso alla balconata che, dalla parete, affaccia direttamente sullo spazio dedicato ai fedeli; addossati alla parete sono collocati invece i confessionali. Infine sono presenti quattordici pilastri, sette per lato, che donano ritmo allo spazio interno e ospitano altrettante stazioni della Via Crucis. I servizi parrocchiali sono inseriti all’interno dell’edificio affacciato su strada e sono composti da locali di assistenza, l’abitazione del parroco e sale per riunioni e ritrovo. Solo recentemente è stata completata la rifinitura della parete esterna verso il giardino, lasciata in intonaco bianco al rustico in attesa del cotto e ora terminata con intonaco rosso mattone.
Caratteristiche strutturali
La struttura portante è realizzata in cemento armato con murature esterne e di divisione interna in laterizio forato, mentre la copertura è pensata in parte a terrazza e in parte a falda inclinata.
Aspetti liturgico-pastorali
L’edificio viene pensato come sede di una parrocchia in mezzo alle persone. Il distacco della chiesa viene valorizzato tramite lo spazio filtro del porticato che accoglie i fedeli prima della funzione. Nonostante sia stata costruita prima del Concilio Vaticano II (1962-65) essa ne anticipa molti temi come la dimensione comunitaria e la valorizzazione dell’altare. Viene infatti inserita una balconata che, a dispetto dello sviluppo longitudinale della chiesa, favorisce una dimensione di raccoglimento intorno al celebrante. La vetrata sul presbiterio esprime il ruolo centrale dell’altare, inteso come esito di un percorso di redenzione che comincia dal battistero, collocato difatti all’inizio della navata. Infine la cura della sistemazione interna è dovuta alla particolare sensibilità dei architetti che progettano con criteri di stupore e sobrietà.
Opere d’arte
Il fonte battesimale e l’altare sono stati realizzati in marmo levigato; la scultura in bronzo presente sulla facciata principale che raffigura l’Annunciazione è di Severino Trinca, mentre Ambrogio Consonni è autore delle cinque statue dell’altare maggiore e del gruppo bronzeo del Battesimo di Gesù. La zona dell’altare ospita anche una pala dell’Annunciazione della scuola romagnola del XVII secolo; la Via Crucis invece è distribuita per tutta l’aula assembleare sui pilastri ed è stata eseguita dalla scuola Beato Angelico.
1956 – Il cardinale Giovanni Battista Montini istituì la parrocchia, dichiarando nel decreto di costituzione che si era resa necessaria ed urgente l’istituzione di una nuova casa di cura per le anime, indipendente dalle parrocchie vicine, non più
in grado di accogliere tutti i fedeli e di garantire adeguata e continua assistenza.
1956 – La chiesa fu edificata su progetto di Achille e Pier Giacomo Castiglioni, ai quali fu affidato l’incarico dall’Opera Pia delle Chiese e Case Parrocchiali Povere della Diocesi di Milano. Il progetto, presentato in Comune alla fine del 1956, fu approvato dopo pochi mesi. I lavori di costruzione furono eseguiti
dall’impresa FERGAN, che completò la casa parrocchiale nel 1957 e la chiesa nel 1959.
1964 – La chiesa venne consacrata il primo maggio del 1964.
1989 – Progetto per i nuovi portali d’ingresso, ditta Pallavera.
1992 – Progetto per la cappella feriale dell’arch. Franz Pinotti.
2002 – Progetto e realizzazione di una rampa in muratura sulla facciata.
Breve biografia dell'architetto
I fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni sono stati una coppia di architetti e designer molto attiva nella seconda metà del Novecento, con progetti che, soprattutto nel campo del Design, hanno rivoluzionato l’immagine di diverse aziende del settore: Alessi, Bonacina, Flos, Kartell, Zanotta. Tra i fondatori dell’ADI (Associazione Disegno Industriale), alternano ad un’intensa attività professionale una lunga carriera accademica per il Politecnico di Milano. Oltre ai prodotti di design risultano significativi i numerosi allestimenti per padiglioni e mostre in occasione delle Triennali di Milano e della Fiera di Milano, oltre a diverse abitazioni presenti per la maggior parte a Milano.
Lo studio si confronta con il tema dell’architettura sacra in occasione di importanti concorsi che hanno dato esito ad alcune chiese presenti nell’itinerario: Sant’Ildefonso a Milano (1954) e San Biagio a Monza (1962).
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