La chiesa, orienata a sud- ovest si presenta ad impianto basilicale senza transetto, con la zona presbiteriale rialzata di qualche gradino.
I prospetti esterni sono in laterizio facciavista, ad eccezione della zona sommitale intonacata con cornici in cotto.
La facciata principale a capanna presenta una sorta di endonartece caratterizzato da tre archeggiature a tutto sesto di cui la centrale di ordine gigante.
Alle archeggiature corrispondono tre portali lapidei trilitici che contengono portoni in bronzo e vetro a due battenti.
Ai lati degli ingressi laterali due edicole vuote sormontate da coperture conoidali caratterizzano e concludono in sommità la facciata.
Internamente la navata unica presenta pareti intonacate in bianco con una serie di monofore con vetrate artistiche su ogni lato intervallate da semplici e poco aggettanti paraste.
Il soffitto è caratterizzato da un cassettonato ligneo lavorato a carena di nave che sottolinea e dichiara le due falde inclinate di copertura sorrette presumibilmente da capriate in cemento armato.
La zona presbiteriale termina con un catino absidale emiciclico che contiene l’organo e sulle cui parete di fondo è conservata una decorazione raffigurante il Cristo in maestà, eseguito da Angelo Julita.
A metà della navata si aprono due cappelle emicicliche estradossate: sul lato destro la cappella dedicata alla Madonna; sul lato sinistro la cappella del Sacro Cuore.
Avanzando verso il presbiterio: a destra la nuova cappella del Crocifisso e a sinistra il Battistero. Infine nello spazio sul lato destro del presbiterio, sotto la cantoria, è stata realizzata la cappella dell’adorazione con la collocazione della custodia eucaristica.
1937 – La precedente chiesa dedicata a S. Dionigi risultava insufficiente per la comunità e pertanto fu trasformata in sede dell’oratorio maschile. La nuova chiesa, rientrante nel progetto di quattordici nuove chiese nella periferia volute dal card. Schuster, fu progettata dall’arch. Pietro Palumbo e fu costruita grazie alla generosità dei coniugi Guido e Clementina Sacchi.
1938 – La posa della prima pietra avvenne il 11 febbraio 1938 con la benedizione del card. Ildefonso Schuster.
1940 – Il 20 aprile del 1940 la chiesa fu consacrata e dedicata dal card. Ildefonso Schuster.
1943 – I bombardamenti dell’agosto del1943 distrussero la vecchia chiesa e danneggiarono anche la nuova: vetri infranti, copertura distrutta, portale centrale divelto.
1970 – Negli anni settanta del novecento fu intrapreso un progetto di ristrutturazione complessiva della chiesa: oltre alle opere di adeguamento liturgico furono demoliti alcuni tamponamenti ciechi e create vetrate artistiche. Tutti i lavori furono opera di padre Costantino Ruggeri. La benedizione del nuovo altare maggiore avvenne il 21 novembre 1975, ad opera del cardinale Giovanni Colombo.
1975 – In un secondo momento la chiesa fu dotata di nuovo battistero, opera sempre di padre Costantino Ruggeri.
2011 – Rifacimento dell’impianto di riscaldamento su progetto dell’arch. Marzolati. In quell’occasione vennero ritinteggiate anche le pareti interne della chiesa.