Posta un tempo all’estremità del paese, oggi è in zona popolata di villette e nelle vicinanze dell’ospedale, la chiesa si presenta preceduta da un discreto sagrato. La facciata è costituita da un portico a tutta altezza, coperto da tetto in legno a due falde. Tre archi poggianti su esili colonne in marmo con capitelli quattrocenteschi in opera su muretto corrente, permettono l’accesso dal sagrato sul lato ovest, mente ad sud è presente un solo arco e a nord un muro. Le volte laterali del portichetto sono a crociera e più bassi rispetto al centrale, il quale presenta volta a botte interrotta verso la facciata in modo da lasciar vedere un affresco posto sulla facciata e che si protende ai lati dell’involto. Al centro del portichetto vi è un portale con contorno di arenaria in rilievo dalle linee romaniche; è completo di grossa architrave sorretta da mensole sagomate in luce e sormontato da arco a tutto sesto, questo intonacato e coperto come il fondello dell’arco da affreschi cinquecenteschi. Nel fondello è effigiata la Madonna che adora il Bambino Gesù con ai lati in ginocchio San Rocco e San Defendente ed altro pellegrino, il tutto su sfondo di paesaggio. Sopra il portale continua il vecchio affresco, già citato, come un polittico suddiviso a trifora, con al centro la Madonna in trono ed ai lati San Defendente e San Martino. La parete sotto il portico, ai lati del portale d’ingresso, presenta trecce di affreschi: l’Annunciazione, San Francesco e altre due figure. Sulla parete verso nord è affrescato Sant’Antonio da Padova con la data 1597. Ai lati del portale, un Crocefisso con San Rocco e San Sebastiano, un San Cristoforo ed Ecce Homo completano le decorazioni. Ai lati del portale vi sono due finestre a sviluppo orizzontale con contorno in arenaria. Attraverso il detto portale d’ingresso, con discesa di due gradini, si perviene al vano della chiesa. La chiesa è a due campate suddivise da un arco a sesto acuto, il quale sorregge l’orditura del tetto a vista e che è coperto in parte da affreschi vari di ex voto ì, raffiguranti diversi San Rocco e San Defendente. Sulla parete sud della prima campata un affresco riporta Sant’Antonio abate, San Lucio e San Defendente. La seconda campata presenta verso sud un ingresso secondario anch’esso in stile romanico con contorno di arenaria. Sempre sullo stesso lato si apre una finestra trilobata con contorno in vivo, svasata verso l’esterno, con una caratteristica faccia in rilievo nel concio di centro del volto. Sotto detta finestra vi è un’ex voto raffigurante tre San Rocco, San Defendente ed una Madonna con il Bambino. La parete di fondo presenta l’arco trionfale a sesto acuto. Sul lato destro dell’arco una porta conduce al campanile. Il presbiterio ha pianta quadrata, coperto da volto a crociera con alle estremità delle nervatura in vivo sagomato. Lo illumina una finestra trilobata posta sulla parete destra. Addossato alla parete di fondo vi è l’altare in legno con ancona che ospita la tela della Morte di San Giuseppe. Le pareti sono completamente coperte di affreschi di ex voto. Una porta posta sulla parete di fondo a sinistra dell’altare mette al vano di sagrestia coperta da volta a quattro vele.
1470 – la chiesa di S. Defendente fu eretta nel 1470, in adempimento di un voto, fatto dalla Comunità di Clusone durante una pestilenza
1575 – negli atti della Visita Apostolica di S. Carlo Borromeo, avvenuta nel settembre del 1575, è indicata come «Oratorio quasi campestre»
1591 – nel 1591 Bernardo Fantoni di Clusone, a fianco della già esistente Confraternita dei Santi Defendente e Rocco, istituì presso questo luogo di culto un consorzio di carità, denominato: «Istituto elemosiniere a favore dei poveri»
1630 – durante l’imperversare della peste del 1630, i locali chiesa e sacrestia furono adibiti a residenza di due Padri Riformati, venuti a Clusone per assistere gli appestati.
1806 – in seguito alla legge del 23 aprile 1806 emanata dal Regno Italico, passò al demanio e fu usata come magazzino, con grave danno per le pitture murali.
1895 – il 2 gennaio 1895 generosi clusonesi capeggiati dall’arciprete Giovanni Rizzoli riuscirono a riscattare la chiesa per riaprirla al culto, in occasione della festa liturgica di S. Defendente
1906 – all’inaugurazione del nuovo Ospedale S. Biagio il 16 settembre 1906, l’arciprete Giorgio Gusmini la destinò a luogo di culto per i degenti e il personale; ma dopo non molto tempo l’amministrazione del nosocomio risolse all’interno il problema della Cappella, e la chiesa di S. Defendente fu nuovamente abbandonata che ne accelerò il suo degrado
1966 – nel 1966 l’arciprete Mariano Spada, aiutato dalla generosità di alcuni cittadini e ospiti di Clusone, tra i quali Mons. Geremia Pacchiani, iniziò il suo ricupero completo con il rifacimento del tetto, lo sterro del lato-nord, la creazione di una camera d’aria perimetrale e la posa di una nuova pavimentazione.
1971 – la chiesa fu riaperta al culto dall’arciprete Anselmo Tomasini il 16 agosto 1971, in occasione della festa liturgica di S. Rocco
1980 – restauro generale degli affreschi esterni della chiesa
1999 – lavori di restauro conservativo sulla chiesa