La chiesa parrocchiale San Biagio a Casale Litta, di impianto neoclassico, presenta un’unica aula rettangolare con angoli arrotondati e abside semicircolare, nelle due pareti laterali si aprono altrettante cappelle con altari minori.
L’aula è coperta da volta a botte così come il presbiterio.
Entrando, a destra, si incontra l’altare laterale dedicato a Sant’Antonio, segue una nicchia con fonte battesimale sopra quale è collocato un moderno bassorilievo in legno raffigurante il Battesimo nel Giordano; al di sopra bel dipinto cinquecentesco su tavola raffigurante la Madonna con Gesù bambino e San Biagio orante.
Ai fianchi della cappella maggiore raffigurazioni di Sant’Ambrogio e San Carlo Borromeo.
Al centro si trova l’altare maggiore in marmi policromi con tempietto superiore culminante in una semi cupola alla cui sommità si trova una statua del Cristo Risorto.
Nella cappella di sinistra, per chi entra, si trova l’altare della Beata Vergine Assunta, nelle pareti laterali statue raffiguranti Santa Agnese e San Tarcisio. Sulla volta è affrescato San Biagio in gloria.
La facciata, sobriamente neoclassica, è divisa in due ordini da un cornicione con piccola gronda e presenta un timpano superiore.
Il portale è architravato con terminazione a timpano e affresco superiore raffigurante il titolare della chiesa.
Al centro dell’ordine superiore si trova una ampia finestra a profilo rettangolare.
Le superfici della facciata sono intonacate e tinteggiate mentre il fianco e l’abside sono in muratura mista di pietrame e laterizi a vista.
XIV sec. – Alla fine del Trecento, l’esistenza della chiesa è attestata nell’opera Notitia cleri Mediolanensis
XVI sec. – Dalla metà del Cinquecento al XVIII secolo si susseguono diverse visite nei cui atti viene descritta la chiesa che non subisce particolari trasformazioni.
1793 – Alla fine del Settecento, su disegno dell’Ingegner Gabriele Longhi, viene edificata la nuova chiesa.
1854 – Nel corso della seconda metà dell’Ottocento vengono condotti lavori di finitura consistenti in tinteggiature e decorazioni a finto marmo oltre che lavori di fabbro e falegname e verniciatura con doratura della cassa d’organo e della cantoria.
1901 – Nel primo decennio del Novecento vengono realizzate le decorazioni pittoriche dell’interno tra cui gli affreschi raffiguranti San Carlo e Sant’Ambrogio, opera dei pittori Ronzoni e Bareggi. Vengono anche realizzate le decorazioni ad opera del pittore Comolli di Arcisate.
1968 – Nel 1968 è stato realizato il nuovo portone della chiesa con rivestimento in lamina di ottone sbalzato.
1988 – Nel 1988 sono stati condotti interventi di restauro degli interni.
1993 – Nel 1993 sono state sottoposte a restauro le superifici dell’abside fino al cornicione. In quella circostanza sono anche state risanate due lesioni nella facciata e rifatte due finestre.