La chiesa ha un impianto circolare che la distingue dagli edifici circostanti destinati alle opere parrocchiali.
La struttura dell’edificio, sopraelevato dalla quota stradale, è caratterizzata da pilastri a ginocchio che, partendo da terra, giungono alla sommità della copertura con una serie di cambi di direzionalità successivi e culminando in una guglia centrale.
La copertura si presenta a falde in metallo dalla sezione triangolare.
I prospetti esterni scanditi dai pilastri in cemento armato a vista si alternano alle pareti di tamponamento in laterizio faccia vista.
Internamente l’aula a navata unica presenta due cappelle laterali (a destra dedicata al Sacro Cuore; a sinistra alla Madonna), due pulpiti marmorei che circondano la zona presbiteriale rialzata sovrastata da una vetrata artistica di Franco Cantù.
La chiesa è inoltre illuminata dalla vetrata artistica in facciata, da una doppia serie di finestrelle in prossimità dell’attacco della copertura nonché dalle zone interstiziali tra quest’ultima e il coronamento delle murature.
1956 – Il progetto della chiesa, a firma dell’arch. Angelo Sirtori, rientra in uno dei principali interventi realizzati negli anni cinquanta dall’Istituto Autonomo Case Popolari, esempio emblematico dei cosiddetti “quartieri autosufficienti”.
1989 – Adeguamento liturgico del presbiterio su progetto dell’arch. Pietro Calori.